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19. 04. 2024 01:22

ProteggiMI, la ciclabile umana torna e sostiene il progetto Milano Città 30

L'iniziativa si è svolta anche in tante altre città d'Italia: Cagliari, Firenze, Napoli, Torino, Treviso e Roma

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Sono tornati in sella alle loro bici i ciclisti milanesi che aderiscono alla mobilitazione “ProteggiMi”, la cui terza edizione si è tenuta questa mattina dalle 7.30 in via Galvani, angolo via Melchiorre Gioia, su una pista ciclabile – spiegano gli attivisti della mobilità dolce – molto spessa resa impraticabile dagli automobilisti in sosta o fermata abusiva, che costringono le persone in bici a deviazioni molto pericolose in mezzo alla carreggiata, mettendo in pericolo la propria incolumità.

ProteggiMi, iniziative in tutta Italia

Quello di oggi è il terzo flash-mob nel giro di pochi mesi. Analoghe manifestazioni di “ProteggiMi” si sono tenute in viale Monza il 10 novembre e in corso Buenos Aires il 3 dicembre. Oggi la “ciclabile umana” si è svolta anche in tante altre città d’Italia: Cagliari, Firenze, Napoli, Torino, Treviso e Roma.

ProteggiMi a sostegno del progetto Città 30

A Milano le attiviste e gli attivisti di “ProteggiMi” sono scesi in strada anche per esprimere sostegno alla proposta di trasformare Milano in Città 30 dal 2024. «Apprezziamo l’ordine del giorno approvato il 9 gennaio scorso dal Consiglio Comunale – dicono Ilaria Fiorillo e Tommaso Goisis – la Città 30 porta numerosi vantaggi dal punto di vista della sicurezza, sociale ed ambientale e per questo è già realtà in città come Barcellona, Bruxelles, Londra, Madrid, Valencia e Olbia in Italia».

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La triplice emergenza e la richiesta di ProteggiMi

«Ma la Città 30 deve essere ben più di un limite – aggiungono -, deve essere un ripensamento degli spazi urbani per renderli sempre più a misura di persone che si muovono a piedi, in bici e coi mezzi pubblici, a partire da quelle più fragili: per questo è importante che ora il sindaco Sala e la giunta formulino e approvino un vero e proprio piano, con anche risorse economiche adeguate. A Milano c’è una triplice emergenza: di sicurezza, ambientale e di assenza di spazio pubblico per le persone: al Comune chiediamo un intervento coraggioso e su larga scala».

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