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17. 05. 2024 12:39

Oltre le polemiche: musulmani e cristiani insieme per il Ramadan a Milano

Un'iniziativa che la Comunità di Sant'Egidio porta avanti dal 2007 ma che assume un significato ancora più importante dopo quanto accaduto quest'anno

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Uomini e donne di fedi diverse si ritroveranno insieme domenica 7 aprile alle 19.30 presso la chiesa di San Bernardino, a Milano, per pregare gli uni accanto agli altri e mangiare insieme, festeggiando l’Iftar, la rottura quotidiana del digiuno. L’iniziativa, organizzata in occasione del mese sacro del Ramadan, vede coinvolte la Comunità di Sant’Egidio e le diverse comunità islamiche di Milano.

Ramadan a Milano, l’iniziativa

Parteciperanno all’iniziativa anche diversi rifugiati, giunti in Italia con il programma dei corridoi umanitari di Sant’Egidio dai campi di prigionia della Libia, dalla Siria, dall’Afghanistan, dal Corno d’Africa e dal campo profughi di Lesbo, o frequentanti le Scuole di lingua e cultura italiana della Comunità.

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«In questo tempo difficile e violento, segnato dalla guerra, dalle morti ingiuste nel Mediterraneo e da muri anche nella città, – scrive la comunità di Sant’Egidio – cristiani di tutte le confessioni, musulmani sunniti e sciiti e tutti i credenti condividono la necessità della preghiera comune per la pace, in uno spirito di fraternità universale. L’incontro è un’occasione per vivere un senso di comunione e condivisione, ribadendo l’impegno di uomini e donne delle diverse fedi per costruire città pacificate e solidali, cercando nel profondo della propria tradizione religiosa – tesa al raggiungimento della pace – quelle energie buone che possono unire genti diverse, riconciliare chi è distante, curare le ferite di società fragili e frammentate».

Ramadan a Milano, il caso della scuola di Pioltello

Un’iniziativa che la Comunità di Sant’Egidio porta avanti dal 2007 ma che assume un significato ancora più importante dopo quanto accaduto quest’anno, con la recente decisione della scuola di Pioltello di chiudere in occasione della fine del Ramadan che ha suscitato diverse reazioni e tantissime polemiche. Una scelta portata avanti dall’istituto Iqbal Masih, che ha confermato la decisione di chiudere il 10 aprile, chiedendo «che venga rispettata una scelta nata spontaneamente al nostro interno, sulla base di motivazioni che riteniamo coerenti con il diritto all’educazione e all’istruzione, con la Costituzione Italiana e che origina dalla considerazione operata dal Collegio Docenti».

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