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Milano
25. 04. 2024 19:53

Sassetti 27: rinasce la storica fabbrica tessile 

Il progetto per la riqualificazione dell’edificio degli anni ’30, attualmente in disuso

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Un edificio della città industriale di Milano degli Anni ‘30, attualmente in disuso e sito in via Sassetti all’altezza del civico 27 (da qui il nome di Sassetti 27), è pronto per essere riqualificato. La riconversione dello stesso avverrà grazie a Il Prisma, che renderà la struttura, un tempo una storica fabbrica tessile, un nuovo spazio dedicato a uffici, sale meeting e locali da lavoro. Il progetto ha vinto il premio «Innovazione nel real estate 2022» alla trentesima edizione del Forum di Scenari Immobiliari, che si è tenuto a Santa Margherita Ligure, il 16 e il 17 settembre scorsi. 

Sassetti 27, il progetto finale
Sassetti 27, il progetto finale

Sassetti 27, come rinasce la storia fabbrica tessile 

Ecco come verrà riqualificato Sassetti 27, un edificio di ben 11.300 metri quadri di superficie complessiva. Il progetto prevede la  realizzazione di 5.620 metri quadri interamente dedicati a uffici e sale meeting distribuiti su cinque livelli. A completamento previsti 831 metri quadri di spazi outdoor divisi tra due cortili: il più grande per eventi serali il secondo, interno e più piccolo, è sito nella corte storica. Negli spazi interrati verranno realizzati circa 30 posti auto e saranno raggiungibili con una rampa in corrispondenza dell’angolo tra via Sassetti e via Sebenico. In cima due terrazze di 694 metri quadri complessivi, collocate rispettivamente a 15 e a 20 metri di altezza. Gli spazi di lavoro possono ospitare fino a 650 persone.

Sassetti 27, il progetto finale
Sassetti 27, il progetto finale

Il risparmio energetico all’interno della struttura 

C’è anche il rispetto per l’ambiente e una forte attenzione al risparmio energetico nel progetto dedicato alla struttura: tra gli altri, è presente l’integrazione di un impianto geotermico e di uno fotovoltaico. Le pompe di calore sfruttano l’acqua di falda: «Sassetti 27, prima ancora di ingaggiare pensieri e soluzioni come opportunità progettuale, è stato uno stimolo per mettere in discussione la primordiale abitudine a perimetrare convenzioni», spiega l’architetto Sebastiano Pasculli, BU director e associate, Il Prisma. «L’approccio metodologico si è infatti concentrato sull’idea che “lavorare sui bordi” possa essere una ricchezza, grazie alla quale sia possibile immergersi e conoscere le realtà che lambiscono i confini, selezionando i temi che si vogliono mettere in contatto da quelli che lecitamente devono mantenere una distinzione. È un esercizio che allena ad andare oltre la clusterizzazione e le definizioni rigide, tanto in ambito urbano quanto nelle consuetudini di lettura delle nostre attività quotidiane. Così come ormai da tempo abbiamo superato le teorie funzionali di zonizzazione della città moderna. Negli ultimi anni abbiamo vissuto il ripensamento di come un ambiente di lavoro non sia più esclusivamente un ufficio a livello spaziale, o di come sia diventata più sfumata la percezione del tempo, dei valori, dei generi in relazione all’ambito professionale».

Sassetti 27, il progetto finale
Sassetti 27, il progetto finale

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