Il momento tanto atteso è arrivato: la BCE ha disposto il taglio di 25 punti base. Le modifiche saranno effettive a partire da domani, mercoledì 12 giugno, anche se l’Euribor a 1 mese sta già scontando le attese del mercato passando dal 3,85% del 6 maggio al 3,68% dell’ultima rilevazione del 5 giugno. La diminuzione dei tassi di interesse comporterà un abbassamento della rata mensile per i mutui variabili, il cui andamento segue direttamente il costo del denaro essendo indicizzati all’Euribor.
Tassi di interesse, lo scenario
Oggi la distanza tra il tasso fisso e il tasso variabile, escludendo i mutui green, è di oltre 200 punti base. A fine maggio, infatti, i mutui a 20 e 30 anni hanno registrato un tasso variabile medio del 5,24%, mentre il tasso fisso medio si è attestato al 3,15%. Ancora più marcata la differenza tra i migliori prezzi, che si attestano al 2,59% per i fissi e al 4,65% per i variabili.
Questo ha portato la quasi totalità delle richieste di mutuo nella prima parte dell’anno a orientarsi verso il tasso fisso (98,6% del mix). Stipulare un mutuo a tasso fisso continua a essere la strategia ottimale per i prossimi mesi, tanto che si mantiene alta la quota di richieste di surroghe da variabile a fisso, che rappresenta oltre il 30% delle richieste. Intanto, aumentano rispetto al 2023 le richieste di mutuo sopra i 150.000 euro (dal 27,4% del mix al 31,7% del mix).
Secondo l’Osservatorio di MutuiOnline.it le regioni dove si richiedono importi dei mutui maggiori sono il Trentino-Alto Adige (188.412 euro in media), la Lombardia (159.390 euro) e il Lazio (156.878 euro).