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19. 04. 2024 05:06

Piccoli, ma bellissimi: i borghi della Lombardia

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Si trovano a non molti chilometri di distanza da Milano e, oltre a questo, in comune hanno il fatto di avere un castello e di essere inseriti nell’elenco dei “più belli d’Italia”: stiamo parlando di alcuni dei borghi della Lombardia, che si sono meritati una citazione nell’elenco dell’associazione nata nel 2001 su impulso della Consulta del Turismo di Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani.

“I borghi più belli d’Italia” è un progetto nato con l’intento non solo di salvaguardare i piccoli nuclei abitati del nostro Stivale, ma soprattutto di promuoverli e renderli attrattivi dal punto di vista turistico, valorizzandone la storia e le tradizioni e facendone un vero e proprio filone di mercato. La Lombardia vanta decine di piccoli paesi, a volte frazioni, che sono stati riconosciuti dall’associazione nazionale e inseriti nell’elenco: e tra questi ce ne sono alcuni che condividono il fatto di possedere mura e castelli, resti del passato che sono rimasti intaccati fino a diventare il simbolo stesso del centro abitato.

Tradizione, autenticità, architetture, insospettati tesori nascosti e innumerevoli delizie gastronomiche: una visita di una giornata o di un fine settimana in uno dei “Borghi più belli d’Italia” della Lombardia può essere utile per conoscere ancora meglio la nostra terra e il suo passato. Ecco la nostra selezione: cinque location da non perdere, insieme a qualche utile consiglio per rendere speciale la gita fuoriporta e per coinvolgere anche i bambini, da sempre affascinati dai castelli, da torri e mura, che nascondo segreti, storie e magari anche qualche “vecchio” fantasma.

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QUI CASTELLARO LAGUSELLO
In provincia di Mantova c’è un borgo che, oltre a essere annoverato tra i più belli d’Italia e a possedere antiche mura, detiene anche la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. E’ Castellaro Lagusello, minuscolo e quasi dimenticato centro abitato che si specchia su un piccolo lago ed è circondato da colline e campi arati. Simbolo del paese è Villa Arrighi Tacoli, rimasta praticamente intatta dal Duecento e sorta sulle ceneri di un vecchio castello feudale: si possono ancora ammirare le sue mura di cinta a merli guelfi e bifore.

QUI FORTUNAGO
Case con le facciate in pietra a vista, serramenti in legno a tinta naturale, pavimentazione in porfido, panchine in legno. E tanto silenzio. Due passi a Fortunago, in provincia di Pavia, sono come un salto nel passato, un ritorno alle origini, ma anche una fuga dallo stress. I resti dell’antico castello, con una torre del ‘400 e le mura, non sono in verità l’unica cosa da ammirare. Nella secentesca chiesina di San Giorgio c’è un trittico a tempera su legno, con la tavola centrale firmata Pesina, e nella lunetta sopra il portale si può gustare una pregevole Annunciazione affrescata.

QUI GROMO
Un vero borgo rurale, nel cuore delle Alpi Orobie, nella bergamasca: è Gromo, circondato da pascoli e mulattiere, il cui simbolo è la scenografica piazza Dante con il duecentesco castello Ginami. A fianco a esso si trovano il palazzo Milesi (del 1443) con l’elegante loggiato e la chiesa di San Gregorio: al suo interno si può vedere un dipinto secentesco che raffigura come era la vita nell’abitato. A ben guardare non pare una descrizione molto distante da oggi perché il borgo (altra Bandiera Arancione del Touring nella nostra Regione) ha saputo conservare la sua anima.

QUI SONCINO
Nel Cremonese, Soncino è un borgo che conserva una rocca che è stata costruita nel 1473 e che nel ‘500 è divenuta una residenza della famiglia Stampa. Nella piazza principale si trovano la torre civica con il palazzo del Podestà, il palazzo Nuovo e la torre delle ore con gli automi. Tra i monumenti più rilevanti non va dimenticata la Casa degli stampatori che raccoglie le memorie dell’antica stamperia ebraica e conserva la prima edizione completa della Bibbia (1488). Appena fuori le mura è un trionfo di natura tra rogge, canali alberati, torrenti e campi.

QUI ZAVATTARELLO
Un castello imponente che doveva servire a difendere i confini dagli invasori dello Stato Vermesco: si trova a Zavattarello, in provincia di Pavia, borgo dove è conservata la rocca del celebre capitano di ventura Jacopo Dal Verme, con mura spesse oltre quattro metri, il ricetto fortificato, le scuderie, la chiesa e le sue 40 stanze. Merita una visita, così come la merita il centro abitato, dove perdersi tra le antiche case medievali in pietra e la chiesa romanica di San Paolo, con il suo altare ligneo, le pale antiche e le reliquie di santi.


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