Storica rievocazione e piatti tipici locali, a Nizza Monferrato si festeggia

Nizza Monferrato
Nizza Monferrato

Una tradizione che risale all’Ottocento quando i garzoni di bottega provvedevano alla consegna dei fusti, facendoli rotolare sulla strada e ingaggiando vere e proprie competizioni. A Nizza Monferrato, in provincia di Asti, ditte vinicole, cantine sociali e singoli produttori locali si sfidano sabato 8 e domenica 9 giugno nella tradizionale Corsa delle Botti. Si parte sabato, con la pesatura e marchiatura delle botti che precedono le prove di qualificazione a cronometro.

Ogni squadra è composta da un responsabile e da tre o quattro “spingitori” che, a turno, spingono la botte (bonsa), che pesa circa un quintale. La gara è controllata da una giuria, che può squalificare una squadra se ritiene che siano commesse irregolarità. La semifinale, in cui corrono due batterie, si svolge domenica. Le prime tre squadre di ogni batteria gareggiano in finale sempre lo stesso giorno.

In concomitanza con la Corsa delle Botti si tiene la manifestazione Monferrato in tavola: se alla corsa partecipano i vinaioli, al Monferrato in Tavola sono protagoniste le Pro Loco, che presentano i piatti tipici della cucina tradizionale monferrina. In piazza Garibaldi si svolgerà un mercatino dei produttori agricoli e dell’artigianato. Tra le pietanze da assaggiare: tajarin con tartufo nero, uovo al tartufo e agnolotti risotto al Barbera.

Particolarità di questo evento è la moneta di scambio, il Carlino, appositamente coniato in onore del santo patrono della città. Sulla facciata della moneta sarà inciso, oltre al valore, nominalmente equivalente al valore dell’euro, lo stemma della città. Inoltre, esposizione delle attività commerciali e artigianali del territorio, mercatino dell’antiquariato, spettacoli musicali e di intrattenimento, animazione per i bambini.

Per l’attività fiorente della industria vinicola, lo sviluppo maggiore delle botti si ebbe nell’astigiano e nel Monferrato. Un’attività durissima ma redditizia e ricca di segreti tramandati di padre in figlio che è durata fino agli anni Cinquanta, quando le botti sono state sostituite con recipienti di acciaio o di vetroresina più economici.


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