Come Greta Thunberg ha sensibilizzato anche Milano

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Anche Milano ha imparato a conoscere Greta Thunberg. Non a caso domani scenderà nuovamente in piazza con una grande manifestazione per l’ambiente che promette di mobilitare migliaia di persona. Ma in tanti si domandano ancora chi sia l’attivista svedese che osa sfidare i grandi della Terra ai summit internazionali.

 

Dalla Svezia. Nata a Stoccolma il 3 gennaio 2003, Greta si è ritagliata il ruolo di simbolo dell’attivismo per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico. Si è fatta notare per manifestazioni che ha organizzato con regolare sistematicità in Svezia, con lo slogan Skolstrejk för klimatet, che tradotto significa “Sciopero scolastico per il clima”.

La sua prima eclatante azione è datata 20 agosto 2018 quando, al nono anno di una scuola di Stoccolma, decise di non frequentare più fino alle elezioni del 9 settembre successivo. Il motivo? Le eccezionali ondate di calore e gli incendi boschivi senza precedenti che hanno colpito la Svezia nel corso di quell’estate. Col suo gesto voleva che il governo riducesse le emissioni di anidride carbonica come previsto dall’accordo di Parigi sul cambiamento climatico.

Per chiederlo rimase seduta davanti al Parlamento di Stoccolma ogni giorno durante l’orario scolastico. Successivamente, ha continuato a manifestare ogni venerdì, lanciando così il movimento studentesco internazionale Fridays for Future che è poi lo stesso dal quale trae origine la manifestazione in programma domani a Milano.

Controversie. Bersagliata sui social con offese e insulti per il suo aspetto fisico e per i suoi gesti, Greta nel tempo non ha raccolto solo consensi. Tuttavia, ha il merito di aver svegliato le coscienze soprattutto dei più giovani, innescando un movimento che continua a crescere in tutto il mondo.

Non a caso lei stessa sa di poter contare soprattutto sui coetanei e su chi vuole costruire un futuro diverso: «Siamo uniti, inarrestabili», ha spiegato al Climate Summit delle Nazioni Unite nei giorni scorsi, dove è diventata pure virale l’occhiataccia rivolta al passaggio del presidente americano, Donald Trump.

Milano. A Milano il sindaco Giuseppe Sala ha ben chiaro il quadro che si sta delineando attorno alla questione: «C’è un tema importante, che è quello ambientale, che si associa ad un cluster che sono i giovani – ha spiegato lo scorso maggio in una lunga intervista a Mi-Tomorrow -. Negli Stati Uniti, tanto per dire, i giovani vogliono sentire parlare di questi temi. In Italia chi parla a loro? La sinistra deve presentarsi in maniera diversa, presidiando i suoi temi (il mio per definizione è il binomio sviluppo-solidarietà), ma sapendo anche cambiare pelle».

Qualche timido segnale è già arrivato, ad esempio con la diffusione delle borracce nelle scuole (ne sono state distribuite centomila per l’inizio del nuovo anno scolastico) e le politiche “Plastic Free” adottate quest’estate all’Estate Sforzesca e convenzionando decine di locali “virtuosi”. Piccole gocce in un oceano. Ma l’onda dei giovani inizia a farsi impetuosa. Domani ne avremo una testimonianza concreta per le strade della città.


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