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19. 04. 2024 05:45

Lady Gaga presenta House of Gucci: una pellicola per parlare anche dell’amore e delle donne

Lady Gaga a Milano per presentare il nuovo "House of Gucci": un'occasione per andare oltre il cinema e mettere al centro il ruolo delle donne

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Impeccabile in quella mezza coda platino e nell’abito fiorato che non nasconde trasparenze volute, Lady Gaga enfatizza già nella mise scelta per incontrare la stampa a Palazzo Parigi il suo essere esattamente l’opposto – fisicamente ed eticamente – di Patrizia Reggiani, la celebre “Lady Gucci” che interpreta nell’attesissimo “House of Gucci” di Ridley Scott, nei cinema dal 16 dicembre.

Lady Gaga: «Donne restate integre»

«Volevo capire cosa fosse successo alla dinastia dei Gucci, chi fosse Patrizia e come potessi interpretare quell’amore. Questo disastro è una storia d’amore», esordisce Lady Gaga nel raccontare la genesi di una pellicola che, oltre a lei, può vantare la presenza di altri tre premi Oscar come Al Pacino, Jeremy Irons e Jared Leto, oltre ad Adam Driver e Salma Hayek.

La Reggiani – mandante dell’omicidio del marito, Maurizio Gucci, nel 1995 – non è stata coinvolta nel progetto. Un rapporto “mancato” che per Lady Gaga diventa l’occasione per focalizzarsi maggiormente sulla vicenda umana e giudiziaria: «Credo che Patrizia sia rimasta prigioniera di un sistema che, all’inizio, le aveva permesso di essere una donna migliore. Quando era piccola, la madre le mostrava foto di scapoli da sposare. Penso sia cresciuta con il fardello di questi diktat che l’hanno portata a sentirsi realizzata nell’incontro con Maurizio. Mi hanno raccontato che Gucci amava di lei la sua forza. Lei, poi, ha perso il contatto con la realtà perché le avevano portato via tutto. È un incidente emotivo, insomma. Ma la ritengo anche colpevole».

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E se avesse la possibilità di parlarle, l’artista non ha dubbi su come si comporterebbe: «Non credo di avere alcunché da chiederle. Sarebbe difficile per ovvi motivi». Poi si rivolge alle donne: «Se ritenete di non contare abbastanza, resistete. E se avete ambizione, provateci. Ma restate integre».

Un’ispirazione made in Italy

Ma quali sono state le fonti d’ispirazione per interpretare al meglio il personaggio? La risposta che non ti aspetti: «Gina Lollobrigida e Sofia Loren». E la sua italianità prende il sopravvento: «Mio padre viene dalla Sicilia, la storia di Guccio Gucci mi ha ricordato un po’ quella della mia famiglia, anche se noi non abbiamo costruito quell’impero. Penso a Giuseppe Germanotta, mio nonno: so che lui sarà senz’altro fiero di me».

Spunti “di famiglia” anche nel look, che abbraccia praticamente un trentennio della moda italiana: «Quando ho visto Patrizia mi sono detta: “Mia mamma si vestiva così”. Ma spero che il pubblico vedendo il film capisca che, sì, raccontiamo la storia anche attraverso la moda, ma c’è molto altro. E di molto profondo». Profondo come quel pensiero alle lacrime del padre per i successi della figlia.

E che portano la stessa Lady Gaga a commuoversi: «Mi sento già molto privilegiata per l’Oscar che ho vinto con “A star is born”. Quando parlo di questo film mio padre si mette a piangere e io piango pensando a quelle lacrime. Vorrei che medici, operatori sanitari, tutti vincessero un premio per aver realizzato o aiutato a realizzare opere d’arte durante la pandemia. Questo è il vero coraggio».

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