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29. 03. 2024 03:24

Regione, Moratti-day: se l’assembramento viene innescato da chi normalmente lo denuncia

Scene di follia al termine della conferenza stampa che segna il ritorno politico dell’ex sindaco di Milano

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Ore undici di sabato 9 gennaio 2021. Conferenza stampa di presentazione della nuova giunta regionale presieduta da Attilio Fontana. Grande attesa per il ritorno sulla scena politica di Letizia Moratti e, come prevedibile, grande presenza di giornalisti e operatori. Organizzazione pressoché perfetta, con banchi opportunamente distanziati, cavalletti e videocamere distanziati su una pedana nelle retrovie, mascherine chirurgiche a disposizione per coloro che si presentano con quelle di tessuto. Fotografi abbastanza liberi e, quindi, chiamati a un ulteriore step di responsabilità. Che sembrano garantire.

Perché, allora, l’Auditorium Testori si è trasformato un’ora dopo in un serbatoio di assembramenti senza un minimo di cervello da parte di buona parte degli operatori presenti? Difficile dirlo. Certo, la voglia di raccogliere dichiarazioni “a margine” di Letizia Moratti al suo rientro in politica dopo un decennio – magari, aggiungiamo noi, vagamente fomentata dal recente “caso SanPa”, la docu-serie Netflix del momento – ha giocato la parte del leone, ma le scene di rincorse, inciampi, sorpassi e quant’altro non se le meritano tutti coloro che ogni giorno si prodigano per sconfiggere il coronavirus, anche solo raccontando e denunciando episodi del genere.

È come se questo conferenza abbia risvegliato in tanti colleghi un sapore sopito, una ricerca della notizia a tutti i costi peraltro inutile, vista la meticolosa organizzazione dello staff di Regione Lombardia che poco ha potuto contro l’orda nei corridoi al primo piano della palazzina N4. Morale? Dopo lo scompiglio, tutti in fila distanziati ad attendere il proprio turno per le parole “a margine”. Che, peraltro, possiamo ipotizzare che ben poco si discosteranno da quelle dette precedentemente in conferenza. Lo storico ermetismo di Letizia Moratti ha fatto scuola, evidentemente non a sufficienza per evitare che si verificassero momenti di futile, pericolosissimo delirio.

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