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27. 04. 2024 04:00

Da Donnarumma a Mancini: la Milano di Sinisa Mihajlovic

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La morte di Sinisa Mihajlovic è di quelle che non lascia indifferente nessuno. Dal mondo del calcio a quello della politica, tutti hanno avuto una parola di cordoglio per l’ex giocatore di Lazio e Inter, nonché ex allenatore di Fiorentina, Milan e Bologna. C’è stata tanta Milano nella vita del campione serbo, scomparso così precocemente all’età di 53 anni per una leucemia contro la quale aveva combattuto dall’estate del 2019.

Sinisa Mihajlovic e una Milano rossonerazzurra

Aveva colpito tutti quella conferenza stampa nella quale l’allora tecnico del Bologna annunciò l’inizio di un calvario. Lungo quel percorso lo abbiamo visto piangere, rialzarsi, sorridere, cantare addirittura sul palco del Festival di Sanremo, allenare, lottare, ripiangere anche al pensiero della guerra che lo segnò di persona all’epoca del conflitto nei Balcani. Proprio lui che non ebbe mai paura di dire la sua opinione e di scontrarsi con chicchessia per difendere la sua storia e i suoi giocatori. Lo fece all’Inter, da “capitano” occulto in campo sotto la guida dell’amico Roberto Mancini che lo convinse ad intraprendere la carriera di allenatore.

E lo fece al Milan, da tecnico, in una stagione altalenante e poco fortunata (non chiuse l’annata per un esonero a poche giornate dalla fine), dove si distinse sia per aver tenuto testa a Silvio Berlusconi, ma soprattutto per aver avuto il coraggio di lanciare giocatori come Gigio Donnarumma e Davide Calabria. Mancherà a tutti per la sua sincerità e per la sua lealtà. Un campione vero. Fuori e dentro il campo.

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