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25. 04. 2024 13:00

FantaMunicipio, zona 9 in testa. Il presidente Giuseppe Lardieri: «Non mi stupisce»

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A metà FantaMunicipio si trova saldamente in testa il Municipio 9, quella parte settentrionale della città che va dalla Bovisa fino a viale Fulvio Testi: non ne sembra stupito Giuseppe Lardieri, alla guida dell’amministrazione locale dal 2016, particolarmente addentro ai progetti in corso sul territorio di competenza.

È sorpreso dal primato?
«No, anche lo scorso anno siamo andati bene, siamo arrivati sul podio».

Di chi è il merito?
«Il merito è di tutti, anche del Municipio che sta facendo la sua parte».

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Merito anche di Palazzo Marino?
«Mah, io parlo solo per me».

Ci sono grandi progetti urbanistici come in poche altre zone della città: com’è la situazione?
«Sono tanti: c’è lo Scalo Farini, la Goccia, l’area della Bovisa tra via Morghen e Durando, l’ex Bassi, Villa Litta».

Sono progetti gestiti dal Comune, qual è il vostro ruolo?
«Abbiamo un ruolo attivo, facciamo proposte. Ad esempio per l’ex Bassi tra viale Jenner e via Guerzoni, al momento abbandonato, abbiamo presentato trenta progetti elaborati con gli studenti del Politecnico. Per Villa Litta abbiamo presentato progetti per la realizzazione di servizi».

Avete idee anche per il progetto più esteso che riguarda lo Scalo Farini?
«Certo, la mia idea è di realizzare il Palazzo delle Esposizioni, un museo dei trasporti con tram, autobus e treni. Si potrebbe realizzare anche una facoltà di coltivazioni arboree, sarebbe un posto ideale per fare ricerca».

Che fine faranno queste proposte?
«Noi le facciamo, vediamo se vengono raccolte».

Altri progetti?
«Il free disability, che stiamo realizzando con l’aiuto del Politecnico con il quale parteciperemo ad un bando della Fondazione Cariplo. Si tratta di mappare le strade, i luoghi di interesse pubblici, per realizzare le opere che consentano ai disabili di potersi muovere, ad esempio partendo dalla fermata della metro Maciacchini vediamo fin dove può arrivare nelle vie intorno: il nostro obiettivo è di eliminare ogni tipo di barriere».

Il Politecnico è un protagonista sul territorio.
«Devo dire che sta andando tutto molto bene, a cominciare dal progetto dei cinesi che vengono alla Bovisa per studiare. Il Politecnico favorisce lo sviluppo di questa zona, basti pensare che l’apertura della porta di via Durando ha consentito a due attività di riprendersi».

Parliamo degli interventi sul verde.
«Abbiamo fatto davvero tanto, abbiamo speso più di tutti: 1.300.000 euro in due anni. In particolare abbiamo investito su Villa Litta per farla ritornare agli antichi splendori, vogliamo far tornare gli artisti affinché diventi la Montmartre di Milano. C’è ancora da fare, ci sono affreschi da restaurare ma già adesso è molto attrattiva, tant’è che vi facciamo ben 300 matrimoni».

È sempre critico sulla situazione sicurezza?
«Purtroppo latitano i vigili di quartiere, ce ne sono pochi, la mia idea è che bisognerebbe costituire squadre di pronto intervento che possano agire 12-24 ore dopo la segnalazione».

Infine il Seveso, ci sono novità?
«Qualcosa si sta muovendo, il problema è che non bastano le vasche a monte, ci vuole una vasca anche a Niguarda-Bresso che è però bloccata da un ricorso. Purtroppo si fanno le battaglie contro queste opere necessarie».


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