Ristorante Osaka, vent’anni di tradizione: «Con il ramen non si scherza»

ristorante osaka
ristorante osaka

Sono venti le candeline spente dal Ristorante Osaka, il primo a Milano a servire ramen. La sua apertura si deve a Naoko Aoki, allora una giovane donna impegnata nel campo della moda tra Tokyo, Parigi e Milano.

«Nella capitale francese – ricorda a Mi-Tomorrow – la comunità giapponese era numerosa e i ristoranti di ramen avevano molto successo. Incoraggiata da amici e dal proprietario del Ristorante parigino Osaka, che diventò mio mentore e socio, decisi di portare a Milano il ramen».

Com’è cambiata la ristorazione giapponese a Milano negli ultimi 20 anni?
«Quando aprimmo a Milano c’era già Poporoya del signor Hirasawa, presidente dell’Associazione Italiana Ristoratori Giapponesi. C’erano anche Suntory, Sogo, Akasaka, aperti da aziende giapponesi che poi li chiusero un anno dopo, oltre ad altri cinque ristoranti di piccola gestione. Tutti, però, facevano principalmente sushi senza offrire tante alternative. Per questo decidemmo per i ramen».

Come andò?
«I giapponesi che vivevano a Milano e i turisti del Sol Levante ci facevano i complimenti ma, nonostante il vostro paese abbia una grande cultura della pasta, all’epoca il ramen non era ancora conosciuto e non avevamo molti clienti italiani».

Quindi cambiaste?
«Feci venire dal Giappone un cuoco specializzato in cucina tradizionale e un altro specializzato in sushi e, nonostante gli ingredienti necessari allora erano difficilmente reperibili e mi capitava di dover andare a cercare i prodotti originali giapponesi a Parigi o in Germania, ripartimmo con un’offerta più varia. Oltre al ramen abbiamo cominciato a proporre sushi e washoku che è la cucina giapponese tradizionale che ancora oggi sono le nostre tre colonne portanti e definiscono il carattere del nostro ristorante».

Cosa pensa dell’attuale proposta gastronomica giapponese a Milano?
«Sono molto contenta che la cultura gastronomica nipponica si stia espandendo e che sia più conosciuta dagli italiani. I ristoranti ora sono molti e vari. Noi però vogliamo continuare a proporre la vera cucina tradizionale giapponese di alta qualità».

Quindi quella milanese non lo è?
«In alcuni ristorante lo è. Purtroppo negli ultimi anni hanno preso piede tantissimi ristoranti all you can eat che si spacciano per ristoranti giapponesi quando non lo sono assolutamente. Con Osaka siamo cofondatori di Airg di cui, attualmente, sono membri Poporoya e Shiro, Finger’s e Finger’s Garden, Zero, Higuma (attualmente senza un locale ma costantemente all’opera per promuovere la vera cucina giapponese, ndr), che dal 2003 diffonde la cucina nipponica tradizionale».

Qual è il suo rapporto con Milano?
«Arrivando prima da Parigi con la Senna e poi da Como, con il lago e le montagne, all’inizio mi sono trovata un po’ spaesata. Ma le persone sono state molto gentili e mi sono ambientata in fretta. Milano negli anni è migliorata e ora mi piace molto di più».

La cucina milanese le piace?
«Molto! I miei piatti preferiti sono la cotoletta, il rostin negàa e, soprattutto, il risotto con l’ossobuco».

Quando esce a cena dove va?
«Qualche volta dagli amici ristoratori. Mi piace anche provare le nuove proposte, sia italiane sia etniche».

Cosa dovrebbe provare chi si approccia per la prima volta alla cucina giapponese?
«Vorrei tanto che i milanesi conoscessero e apprezzassero il Dashi, il nostro brodo, che varia da ristorante a ristorante ed è alla base di quasi tutti i piatti giapponesi.
Un cuoco giapponese ci mette l’anima per prepararlo perché sa che se non otterrà un buon dashi le sue pietanze non saranno buone. Dalle verdure al vapore alla zuppa di miso, al pesce, alla famosa frittatina giapponese, la base è il dashi».

A due passi dal suo ristorante c’è la boutique g81. Cosa attira di più i milanesi?
«I clienti sono incuriositi e attratti dalla commistione di abbigliamento femminile e oggettistica giapponese. La curiosità è che l’abbigliamento è al 90% italiano, ma la selezione fatta da buyer nipponici induce le clienti pensano sia fashion giapponese».

Vent’anni festeggiati
con la proposta Hassun

In occasione del 20° compleanno del Ristorante Osaka da lunedì, per un’intera settimana, sarà disponibile a 20 euro Hassun, un piatto misto composto da otto pietanze. Tra queste sushi, pesce alla griglia, verdure, un antipasto tipico giapponese, un fritto, una pietanza saltata in padella, la tipica frittatina giapponese e una pietanza marinata. La combinazione varierà di giorno in giorno a seconda della disponibilità e dall’estro degli chef.

RISTORANTE OSAKA
Corso Garibaldi, 68
all’interno della galleria dell’Hotel Ritter)
Aperto tutti i giorni
dalle 12.00 alle 15.00
e dalle 19.00 alle 23.00

Prenotazioni (2/3 giorni prima)
02.29.06.06.78 / 02.62.08.78.29 / 331.10.59.517
dalle 10.00 alle 15.30
e dalle 18.00 alle 23.00
ristoranteosaka.milano@gmail.com


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