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26. 04. 2024 21:20

Piazze Aperte, Maran a Mi-Tomorrow: «Le nostre giunte hanno rilanciato Milano»

L’assessore Maran racconta riflessioni e progetti elaborati nel suo libro Le città visibili

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Il volto da ragazzino lascia ancora credere che sia l’enfant prodige della politica milanese. Basta dare uno sguardo alla biografia per rendersi conto che ad appena 42 anni Pierfrancesco Maran ha già consumato una lunghissima carriera politica iniziata lo scorso millennio e tutta giocata in città. Le città visibili, il suo libro appena uscito, può essere considerato il manifesto delle sue idee di fare politica per oggi e per domani.

Piazze Aperte, intervista a Pierfrancesco Maran

Perché questo saggio proprio in questo momento?
«Ho voluto raccontare le cose fatte a Milano e come sta cambiando la città dopo la pandemia partendo dal fatto che questa città è quella più cambiata dell’inizio del millennio».

E’ un libro biografico.
«Direi piuttosto che c’è la storia di una persona politica che sa che ogni 5 anni i cittadini devono dirgli se può andare avanti».

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La prima fase della sua vita politica, fino al 2011, è contrassegnata dall’opposizione: perché il centrosinistra allora non vinceva?
«Perché sapeva dire solo no».

Poi cosa è successo?
«E’ cambiata la sinistra che ha fatto la scelta dello sviluppo sostenibile e sono cambiati i milanesi: negli ultimi dieci anni la città è cresciuta di 100mila persone e altre 400mila se sono andate, è stata la più grande trasformazione dopo quella degli anni ’50. Come per tutte le grandi metropoli chi viene qui è alla ricerca di lavoro, diritti, è più facile che si riconosca nei valori del centrosinistra».

Milano si può considerare alla pari delle grandi metropoli?
«Pur non essendo una capitale ne ha le caratteristiche: il turn over degli abitanti, il grande turismo, le università, l’economia».

Nel 2011 arriva la prima esperienza in giunta: assessore a mobilità e ambiente, un impegno ostico.
«Ricordo che allora Milano era considerata tra le prime 3 o 10 città più congestionate d’Europa. Oggi è diverso, abbiano fatto partire Area C, le nuove metro, lo sharing, le ciclabili».

maran piazzale santorre di santarosa

Tutte cose che hanno suscitato non poche proteste.
«Se sono cose innocue vuole dire che non c’è cambiamento. La qualità dell’aria è un tema su cui ci si confronta e si deve decidere, oggi ci troviamo ad affrontare questioni nuove: la logistica, la ripresa del turismo e il servizio dei taxi che dev’essere adeguato».

Ma non lo è. Perché non si è mai riusciti a essere come le grandi città europee?
«E’ evidente che va cambiato ma non è l’unico servizio su cui si deve intervenire: penso a come è stata liberalizzata la logistica, agli Airbnb che hanno fatto crescere gli affitti delle case».

Con Sala è passato all’urbanistica: primo compito importante il nuovo Pgt.
«Le linee guida sono state il verde, l’edilizia sociale e l’idea che le infrastrutture guidassero lo sviluppo. L’altro obiettivo è stato puntare sulla dislocazione degli istituti universitari sul territorio per promuovere lo sviluppo».

E’ nata l’urbanistica tattica che, da sperimentale, è diventata definitiva.
«E’ un tema che mi piace molto, intanto per l’immediatezza: un progetto che richiederebbe 4 anni si fa in 100 giorni, vorrei che aumentassero in prossimità delle scuole».

Da ottobre 2021 l’assessorato alla casa, anche questo non facile.
«Lo considero l’evoluzione naturale dopo mobilità e urbanistica. Ci sono due grandi questioni da affrontare: l’aumento dei valori immobiliari è un problema che affligge il ceto medio e le giovani coppie, le case popolari che ospitano il 16 % dei milanesi non hanno goduto di investimenti adeguati».

Per le case popolari comunali si può attingere dai fondi PNNR?
«Non è sufficiente, vanno cambiate le regole e la burocrazia, è più facile ristrutturare un appartamento che assegnarlo».

I prossimi traguardi di Milano: Olimpiadi 2026, scali ferroviari, Mind.
«Tutte cose molto importanti ma credo che ci siano tre temi che vanno affrontati con urgenza: la necessità di aumentare i salari, migliorare il rapporto tra lavoro e vita, le politiche sul caro casa».

Chiudiamo con le elezioni regionali del 2023: come affrontarle?
«Milano in questi anni è cresciuta, credo che ora debba trovare un legame più forte con il territorio, dobbiamo spiegare che ciò che abbiamo fatto qui è replicabile in Lombardia».

I lombardi sono diffidenti verso il centrosinistra…
«Proponiamo tre idee forti: no a nuove tasse, sistema sanitario riformato e sviluppato sul territorio rilanciando il rapporto tra pubblico e privato, infrastrutture modernizzate perché possiamo fare diventare Trenord come Atm».

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