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25. 04. 2024 10:31

Bovisascopoli, il quartiere si mette in gioco (in scatola) e riconquista i “nativi digitali”

Ogni casella del percorso rappresenta un luogo, un edificio, una via e attraverso l’itinerario si racconta l’evoluzione del quartiere partendo dalla Chiesetta di San Mamete

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I giochi da tavolo come Bovisascopoli stanno vivendo un momento d’oro. Chi lo avrebbe mai detto, in un’epoca in cui gli appartenenti alle nuove generazioni vengono chiamati “nativi digitali”? Eppure secondo entro il 2026 il settore crescerà del 13%, contro la più modesta crescita dei videogiochi del +11% (secondo il Global Board Games Market Report 2021). Non sono comunque queste previsioni di mercato che hanno fanno scattare l’idea ai membri dell’Associazione Cittadini Bovisasca di creare un gioco dell’oca chiamandolo così.

Bovisascopoli, come nasce l’idea del gioco in scatola

Una scatola in vendita a 15 euro nelle edicole, nelle cartolerie e nei centri commerciali del quartiere che contiene un tabellone con 54 caselle dedicate ai luoghi più significativi della zona. L’iniziativa è stata lanciata ufficialmente durante Bookcity Milano. L’idea di Bovisascopoli è venuta a Guido Giazzi, Emilio Cavalleri e Loredana Bambina, che si è occupata della parte grafica.

«Da tempo collaboro con le scuole del quartiere, in particolare con l’Istituto Comprensivo Sorelle Agazzi di via Gabbro – racconta a Mi-Tomorrow Guido Giazzi, ingegnere in pensione –. Con i bambini delle elementari e con i ragazzi delle medie abbiamo organizzato alcuni incontri per parlare della storia del quartiere, dei giochi degli anni ’60, della comunicazione di allora e degli animali che ci sono nei numerosi parchi della zona. Da lì è nata l’idea di realizzare Bovisascopoli».

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Bovisascopoli, come conoscere la Bovisasca

Ogni casella del percorso rappresenta un luogo, un edificio, una via e attraverso l’itinerario si racconta l’evoluzione del quartiere partendo dalla Chiesetta di San Mamete, costruita nel XI secolo. Il percorso si snoda attraverso gli edifici degli anni’50, fino alle recenti trasformazioni urbane. Ad ogni casella il giocatore deve rispondere a semplici domande per capire se conosce davvero la Bovisasca.

«Ne abbiamo realizzata una prima stampa e la prossima settimana uscirà la nuova edizione con l’aggiunta di altre domande per poter giocare più a lungo. L’idea di questa nostra iniziativa è piaciuta e ora anche quartieri limitrofi come Affori, Bovisa e Dergano ci hanno chiesto di realizzare versioni apposta per loro. Intanto le biblioteche vogliono organizzare dei tornei per giocare a squadre. «Quello che hai di fronte è il tuo quartiere, dove c’è la tua scuola, dove abiti tu, i tuoi genitori, i tuoi amici, i tuoi compagni di classe e le persone a cui vuoi bene. Queste strade, questi edifici entreranno nella tua memoria e quando sarai più grande, come è accaduto a noi, che abitiamo qui da molto tempo, ogni strada, ogni edificio ti racconterà una storia». Questa è la presentazione inserita nella scatola.

Tutti possono migliorarlo. «Invitiamo gli abitanti a mandarci domande sui luoghi e suoi personaggi rappresentativi, così da incrementare il gioco in una prossima versione», aggiunge Giazzi, che con il permesso del Municipio 9, insieme agli altri membri dell’Associazione Cittadini Bovisasca vorrebbe installare dei cartelli davanti ai monumenti con un QR code, il cui contenuto potrebbe essere realizzato proprio dai bambini e ragazzi delle scuole. Di sicuro Bovisascopoli farà parte delle celebrazioni che si terranno la prossima primavera nell’anniversario dei 100 anni dell’entrata dei quartieri periferici nel Comune di Milano.

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