Liceo Fermi, il preside D’Arrigo: «L’apprendimento non può essere disgiunto dall’educazione»

Liceo Fermi
Liceo Fermi

Tre lampade cinesi collocate sul soffitto all’ingresso della scuola ti ricordano che sei a Chinatown anche se tra i corridoi per lo più circolano ragazzi italiani. Siamo al Liceo Fermi, che dal punto di vista dell’integrazione è un pioniere: il suo preside Giuseppe D’Arrigo, protagonista dell’istituto fin dalla nascita, racconta a Mi-Tomorrow la sua esperienza.

Che tipo di rapporto siete riusciti a intrecciare con la comunità cinese?

«Siamo da qui da vent’anni ma solo negli ultimi cinque siamo riusciti ad entrare in rapporto grazie all’associazione italo-cinese “Diamoci la Mano” e anche per il fatto che loro sono diventati più aperti, c’è stata un’evoluzione economica della Cina che ha giovato a questo scopo».

Il legame dei milanesi-cinesi con la Cina resta forte?

«Non come una volta, prima mandavano i ragazzi in Cina per imparare la loro lingua ora lo possono fare nella nostra scuola: in due dei tre nostri licei gli insegniamo la loro lingua».

Quanti sono i cinesi iscritti?

«Pochi, 5 o 6 su 150».

Perché così pochi?

«Frequentano poco le scuole superiori, una volta finita la scuola dell’obbligo vanno a lavorare».

Adesso avranno la possibilità di frequentare un nuovo liceo cinese al quale state collaborando.

«Si tratta del progetto di un liceo internazionale, promosso dal Dipartimento dell’Educazione della provincia di Henan e diversi soggetti italiani, sul modello della scuola americana o tedesca».

Non riservata ai soli cinesi?

«Potrà iscriversi chiunque, ci saranno anche studenti che arrivano dalla Cina per i quali sono previsti i corsi d’italiano».

E’ difficile per un cinese imparare l’italiano?

«Si, fanno fatica tant’è che nel nostro liceo una parte delle lezioni per loro sono in cinese».

Torniamo al Fermi: perché avete scelto come sede Chinatown?

«Prima eravamo in via Pellico, con il fondatore Nicola Longo, nei locali del Comune che ad un certo punto ha iniziato a portare i canoni a prezzo di mercato: ce ne siamo andati, c’era questa sede libera perché stava andando via un altro liceo e ci siamo sistemati».

Come gestite il rapporto con gli studenti?

«Ci avvaliamo di un consultorio dove ci sono gli psicopedagogisti, abbiamo anche specialisti per curare chi ha difficoltà dislessiche».

Il consultorio è aperto anche per i genitori?

«Sì, anche gli insegnanti se ne avvalgono, c’è una riunione d’equipe mensile».

Come si spiega quest’attenzione per gli aspetti psicologici?

«E’ una nostra peculiarità, siamo molto attenti al pensiero di Freud e Lacan».

E’ un metodo che consiglia anche alle altre scuole?

«Consiglio di ricordare che nelle finalità di sostegno agli studenti l’apprendimento non può essere disgiunto dall’educazione: chi si occupa di persone dovrebbe avere una mappa minima della struttura del soggetto».

In concreto come agite, ad esempio sui voti?

«Non diamo mai meno di 4, perché rappresenta già l’insufficienza. Dare 2 o 3 significa mortificare lo studente, la scuola dovrebbe sempre cercare di dare segnali positivi».

Come fate con i cellulari in aula?

«Abbiamo deciso di tenerli fuori: quando gli studenti entrano in classe li consegnano e poi li riprendono solo nell’intervallo o per svolgere attività didattiche».

Siete una scuola provata paritaria: quali difficoltà state incontrando?

«Da quando c’è la crisi è difficile chiudere i bilanci, noi non abbiano aiuti. L’affitto dei locali rappresenta la spesa più ingente, ciò nonostante le nostre rette restano contenute».

Scientifico paritario nato nel 1958
La prima sede affacciata sulla Galleria

Il Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Milano è un liceo privato paritario fondato nel 1958 da Nicola Longo insieme al suocero Attilio Maisano, una figura importante della scuola privata milanese: l’istituto ha ottenuto in quello stesso anno il riconoscimento legale dal Ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1993 il Fermi si trasferisce dalla storica sede di via Silvio Pellico a via Alfieri al 12. Nel nuovo plesso scolastico opportunamente ristrutturato e rinnovato la guida è assunta da Giuseppe D’Arrigo che nel ‘94 ha dato vita al Centro Studi Enrico Fermi che man mano negli anni si è occupato di musica, teatro, iniziative culturali, conferenze diurne e serali. Dal punto di vista dell’offerta formativa il Fermi, oltre al liceo scientifico con indirizzo tradizionale, ha anche quelli con indirizzo sportivo e di scienze umane.

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