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24. 04. 2024 03:23

Da lunedì tutti in classe: le nuove regole anti-Covid a scuola e le altre novità

Rientro senza mascherine e distanziamenti, ma con nuove ulteriori incognite

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I più piccoli sono già tornati, i più grandi lo faranno lunedì 12. L’inizio dell’anno scolastico parte con le nuove regole anti-Covid a scuola: niente più mascherine (restano per casi specifici), suddivisioni in bolle per i bambini di nidi e materne, distanziamento, né entrate e uscite scaglionate.

Regole anti-Covid a scuola e non solo: tutte le novità

Tornano fin dall’inizio i servizi di pre e post scuola nei nidi e nelle materne comunali. Da quest’anno gli iscritti al post scuola possono ritirare i loro figli anche alle 17.15, anziché solo alle 18.00. Inoltre, come accadeva prima dell’emergenza sanitaria, si potrà far richiesta del post scuola anche ad anno scolastico iniziato, comunicandolo alla responsabile della propria unità educativa.

Fin qui tutto bene, ma il “ritorno alla normalità” non cancella le questioni endemiche. Come sempre bisogna fare i conti con la mancanza di insegnanti, specialmente delle materie scientifiche, di docenti di sostegno, di bidelli, del personale amministrativo e persino dei presidi. All’inizio di questa settimana a Milano mancavano quasi 1.900 insegnanti di sostegno, molti dei quali alle elementari e alle medie. A fine agosto l’ufficio scolastico lombardo, la cui attuale direttrice generale Augusta Celada sta lasciando l’incarico, era alla caccia ancora di 4.300 supplenti.

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Finita l’emergenza Covid, la scuola sembra dover essere in prima linea anche nell’affrontare la crisi energetica. C’è chi, a partire dal presidente del sindacato dei presidi Anp Antonello Giannelli, ha proposto, oltre ad abbassare il termostato nelle aule, di chiudere le scuole che prevedono lezioni anche al sabato, allungando l’orario settimanale. Sempre Giannelli ha proposto di reintrodurre all’occorrenza la DAD, parola e concetto che sembravano stati cancellati con le nuove regole post emergenza.

nuove regole anti-covid a scuola

A Giannelli ha risposto, fra gli altri, il comitato milanese A scuola!: «Pur comprendendo la gravità del rincaro dei prezzi energetici, riteniamo che non sia tollerabile che la scure delle restrizioni si abbatta ancora una volta per prima sulla scuola. Chiediamo al Governo e alle istituzioni che ci si adoperi per ridurre di due gradi il riscaldamento negli uffici pirati e pubblici, abitazioni e nei centri commerciali prima di chiudere di nuovo le aule».

Il comitato ritiene inoltre la chiusura del sabato «altamente discriminante» nei confronti degli studenti che al momento frequentano la scuola sei giorni alla settimana rispetto agli altri. Intanto in alcuni istituti – come il Vittorio Veneto la cui preside Patrizia Cocchi sta valutando se proporre la settimana corta per tutte le classi – c’è chi è già rientrato nei giorni scorsi, specialmente i “primini”.

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