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19. 04. 2024 09:52

Aria pulita a scuola grazie a Fybra, Lapenta: «La lotta alla CO2 passa dall’algoritmo»

La startup milanese propone la sua soluzione per gli istituti scolastici: «Con un cambio di colore si avvisa il momento giusto per ventilare le aule»

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Con la pandemia da Covid-19 abbiamo imparato l’importanza del ricambio dell’aria negli ambienti chiusi per prevenire la diffusione delle malattie. La realtà milanese Fybra propone una soluzione per la lotta alla Co2. Poche settimane fa la Giunta Regionale della Lombardia ha approvato una delibera che destina 10 milioni alle scuole per interventi riguardanti, fra l’altro, al miglioramento dell’aria e dei consumi energetici in aule, laboratori e palestre degli istituti superiori.

Fybra, startup milanese propone una soluzione per avere aria pulita negli istituti scolastici

Alle scuole di Città Metropolitana di Milano sono stati destinati 3.040.000 euro, che saranno assegnati attraverso dei bandi. In questi anni l’autonomia scolastica di cui godono le scuole superiori ha permesso ad alcuni istituti di investire in purificatori d’aria, sistemi di ventilazione, monitoraggio, ma gli edifici che beneficiano di questi impianti sono ancora una minima percentuale.

La startup milanese Fybra ha brevettato l’omonimo dispositivo che secondo l’azienda stessa è in grado di ridurre del 40% la CO2 nelle ore di maggior concentrazione, il 15% delle assenze per motivi di salute e di incrementare del 20% l’attenzione da parte di studenti e docenti. Fybra al momento è utilizzato in sette scuole fra Milano e hinterland. In città se ne servono gli istituti privati Grossman e Scuola Cooperativa “la Zolla” e il liceo pubblico Maxwell. Gaetano Lapenta, co-fondatore e CEO di Fybra, ha illustrato a Mi-Tomorrow di cosa si tratta.

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E’ un sistema di monitoraggio della qualità dell’aria?
«Fybra parte come sistema di monitoraggio, ma aggiunge la possibilità di fornire una soluzione senza interventi infrastrutturali importanti. Nasce proprio per essere installato nelle scuole».

Come funziona?
«E’ un sensore che si applica velocemente alla parete. Da quel momento inizia a monitorare e registrare i dati sia della qualità dell’aria che di temperatura e umidità. Dopo averli memorizzati seguono alcuni giorni di osservazione, terminati i quali è in grado di fare delle previsioni su ciò che succederà dopo».

Ovvero?
«Essendo “predittivo”, l’algoritmo brevettato permette, attraverso il cambio di colore, di avvisare che è giunto il momento di ventilare l’aula prima che si arrivi al momento di criticità e contemporaneamente calcola il tempo esatto di ventilazione necessaria per evitare di sprecare energia. Il sistema conosce il volume d’aria che entrerà e capisce quanto tempo ci vorrà per disperdere i microdroplet e per abbattere la temperatura, non lasciando la classe esposta al freddo».

Come vengono coinvolti gli studenti?
«Alcuni istituti hanno iniziato a usare i dati registrati per integrali allo studio di materie come biologia, fisica e matematica, attivando progetti legati ad esempio alla validazione del metodo scientifico. Inoltre, alcune scuole hanno collegato l’utilizzo di Fybra al tema del risparmio energetico nelle ore di educazione civica. Tutte le iniziative saranno poi racchiuse in un compendio per fornire uno spunto di lavoro utile per altri istituti».

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