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19. 03. 2024 12:34

Verso la Maturità, la preside del Varalli: «Abbiamo giocato d’anticipo, ecco perché»

«Al Varalli siamo pronti a ripartire». Il primo istituto tecnico turistico di Milano ha fatto tesoro dei programmi della didattica a distanza

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Siamo agli ultimi giorni di un anno scolastico che non è stato come tutti gli altri. Sono stati mesi “particolari” anche al Varalli, primo istituto tecnico turistico nato a Milano negli anni ’60 e che dal 2006 propone anche l’indirizzo di liceo linguistico. «Siamo ripartiti da zero», racconta a Mi-Tomorrow la preside Enrica Minori.

 

La preside del Varalli, Enrica Minori: «Per la Maturità abbiamo giocato d’anticipo, siamo preparati»

Che cosa si porterà con sé della didattica a distanza?
«Il nostro istituto è dovuto partire da zero, ma i docenti più esperti sono diventati formatori dei loro colleghi e alla fine siamo riusciti a coinvolgere tutti gli studenti. All’inizio seguivamo l’orario normale, poi, strada facendo, sia insegnanti che studenti hanno cominciato a dare segni di stanchezza, così lo abbiamo ridotto di un terzo. L’idea iniziale era di dare ai ragazzi un senso di normalità nonostante la situazione eccezionale, ma poi ci siamo resi conto di essere andati oltre. La didattica a distanza ha reso gli studenti più autonomi, e soprattutto si è creato un maggior senso di intimità con i loro professori: i ragazzi entravano virtualmente nelle case degli insegnanti e viceversa. Questo è il risultato più importante che ci resterà».

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Come vi siete organizzati per la maturità?
«Abbiamo cercato di giocare d’anticipo preparando già il documento che racconta la storia delle classi nell’ultimo triennio. Ben prima che uscisse l’ordinanza definitiva ho detto ai docenti di comunicare serenità ai ragazzi, rassicurandoli sul fatto che il giorno dell’esame sarebbero stati accanto a loro. Dal punto di vista pratico abbiamo predisposto il materiale igienico sanitario e organizzato le entrate e le uscite degli studenti. Inoltre abbiamo previsto la possibilità che qualche candidato o commissario non riesca a essere presente il giorno del colloquio: in quel caso avremo a disposizione alcuni computer per collegarsi online».

Come immagina la ripartenza della scuola a settembre?
«Di sicuro alle superiori sarà più facile rispetto ad altri gradi scolastici perché abbiamo a che fare con adolescenti che sanno essere molto responsabili. Dovremo organizzarci prevedendo turni a giorni alternati e cercare di sfruttare tutti gli spazi. Il problema è che dovremo per forza ridurre il programma perché avere metà classe in presenza e metà collegata da casa allungherà i tempi. Cercheremo comunque di riprendere alcuni metodi di insegnamento sperimentati in questo periodo, come le cosiddette “classi capovolte”, e spero che i ragazzi manterranno lo stesso spirito collaborativo dimostrato in questi mesi, ad esempio nella realizzazione del blog scolastico».

L’anno prossimo avrete una classe in più al liceo linguistico
«In tre anni abbiamo raddoppiato le classi del linguistico. Ciò ci fa molto piacere perché, nonostante il calo demografico delle superiori di questi anni, i genitori, che sono sempre più attenti alle scelte scolastiche per i loro figli, ci hanno scelto. In questo modo abbiamo anche ampliato il bacino d’utenza: noi serviamo il Sud Milano e alcuni ragazzi arrivano anche dalla provincia di Pavia, ma ora al Varalli si sono iscritti anche studenti del centro».

A cosa è dovuto questo successo?
«Quando ho scelto questa scuola mi avevano colpito alcuni progetti già esistenti, che poi ho cercato di sviluppare, come le guide turistiche tra pari: nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro gli studenti organizzano visite guidate in giro per Milano con itinerari tematici rivolte agli studenti di altre scuole, anche stranieri. Inoltre il Varalli, da un lato punta all’inclusività, organizzando ad esempio corsi di italiano per i ragazzi stranieri, dall’altro offre la possibilità di coltivare le eccellenze, perché credo che la scuola debba mantenere il ruolo di ascensore sociale. Ad esempio un gruppo di ragazzi fa parte della giuria del Premio Strega, iniziativa che è proseguita anche in questi mesi; altri seguono progetti molto impegnativi con il Politecnico e con la banca d’investimento Rotshchild».

sede varalli
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