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25. 04. 2024 01:36

Milano, la campagna elettorale inizia dalle piste ciclabili

La campagna elettorale rischia di diventare un referendum sulle due ruote

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Neanche il tempo di definire il nuovo candidato del centrodestra, Luca Bernardo, che è già iniziato il primo round della nuova campagna elettorale. La prima sfida si gioca sul ring delle piste ciclabili.

Piste ciclabili, tra favorevoli e contrari

Ad aprire le danze ci ha pensato il neo capolista di FdI per Milano, Vittorio Feltri, che con il suo solito savoir-faire ha dichiarato senza mezzi termini: «Primo obiettivo: eliminare le ciclabili che hanno paralizzato la città».

Il maxi piano di piste ciclabili messo in atto durante il lockdown anche per far fronte alle limitazioni dei mezzi pubblici non è andato giù ad una gran parte di milanesi. Così, il centrodestra tenta di accaparrarsi le simpatia degli ultrà dell’auto e dei commercianti, i più critici nei confronti dei percorsi a due ruote.

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A far eco a Feltri – seppur con toni più pacati – anche lo sfidante di Sala, Luca Bernardo: «Ha ragione, le ciclabili vanno fatte in sicurezza e non come le hanno tracciate finora». L’attuale sindaco invece chiede che la campagna elettorale non si trasformi in un referendum sulle due ruote: «Povera Milano – aveva dichiarato Sala qualche giorno fa -, se dovesse esserci una campagna elettorale sulla ciclabile di Buenos Aires».

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Gli alleati a sinistra dell’attuale sindaco invocano invece la giunta a osare di più.«Le ciclabili vanno fatte, ma in modo organico. E soprattutto — afferma il candidato rosseverde Gabriele Mariani — va ripensato il sistema della sosta non residenziale. Per questo noi siamo per applicare i referendum del 2011 sull’estensione di Area C ai limiti della città, anche per generare risorse per rafforzare i mezzi pubblici».

Di parere molto simile Bianca Tedone, candidata sindaco di Potere al popolo: «Parlare della pista in più o in meno è un’operazione a costo politico zero. Serve a Sala per costruirsi l’immagine green e a Feltri a fare teatro. La mobilità sostenibile non è questione di moda o materia da propaganda: in una delle aree più inquinate al mondo è una scelta obbligata, ma efficace solo in un’ottica integrata in cui s’affianchi un trasporto pubblico che risponda davvero alle esigenze dei cittadini».

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