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08. 05. 2024 06:37

Dov’è finita l’eccellente sanità pubblica lombarda?

Liste d'attesa lunghe mesi (ma non se hai i soldi...): si stava meglio quando si stava peggio?

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Da più parti sentiamo dire che la sanità pubblica lombarda è un’eccellenza italiana, che è la migliore dello Stivale, che è quella con i servizi più all’avanguardia e che (questo ritornello lo si avverte spesso soprattutto nelle campagne elettorali…) «mette al centro il cittadino». Tutto molto bello, ma ci sono delle zone d’ombra che portano ad una più ampia riflessione sulla sanità pubblica lombarda. Che sarà anche un’eccellenza, ma forse se parametrata alle sue consorelle delle altre regioni.

Dove è finita l’eccellente sanità pubblica lombarda? 

Una volta la sanità pubblica lombarda era considerata all’avanguardia perché, effettivamente, lo era il suo servizio. Le liste di attesa erano pari quasi a zero tanto che in migliaia di persone-pazienti dal centro e dal sud Italia salivano al Nord con la valigia proprio per venire accolti negli ospedali praticamente subito, con tanto di case di soggiorno e di accoglienza per i parenti accompagnatori nelle immediate vicinanze. Oggi le cose sono cambiate: liste di attesa lunghe mesi, a volte anche un anno per i servizi di uso più comune (visite oculistiche, dentistiche, eccetera). È normale tutto questo? 

La sanità pubblica lombarda chiamata al ritorno al passato

Più che ad un salto di qualità, dunque, la sanità pubblica lombarda è chiamata ad un ritorno al passato. Lì dove c’era parità di trattamento tra chi non poteva permettersi economicamente le cure e chi, invece, di questi problemi non ne aveva. Quando ancora era la dignità umana a farla da padrona, a fare la differenza. Ben inteso, non stiamo giudicando il servizio medico offerto, ma la gestione della sanità pubblica lombarda. Che è in capo a Regione Lombardia, vero, ma che dovrebbe trovare un tavolo d’intesa ed un’azione comune anche con il Comune di Milano e la Città Metropolitana.

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Ospedale San Raffaele di Milano
Ospedale San Raffaele di Milano

Quando hai i soldi la sanità pubblica lombarda diventa ancora di più un’eccellenza

Perché è inutile negarlo: quando hai i soldi la sanità pubblica lombarda diventa ancora di più un’eccellenza. Magicamente le liste d’attesa si azzerano, diventi subito un paziente di questa o quella struttura che, guarda caso, fanno quasi a gara pur di averti. C’è chi urla che la sanità pubblica lombarda sia divenuta da terzo mondo. Forse sono parole troppo forti e non condivisibili. Sicuramente ci stiamo avvicinando molto al modello americano, quello dove se non possiedi un’assicurazione sanitaria non vieni nemmeno assistito in caso di malattia. Forse non arriveremo a tanto, ma la differenza tra chi ha i soldi e chi non li ha si sta allargando enormemente.

Se un paziente in lista d’attesa muore, la sanità pubblica lombarda che farà?

Lo scenario peggiore, quello che tutti vorrebbero evitare, potrebbe essere questo: un cittadino posto in lista di attesa infinita con il servizio sanitario nazionale che, ad un certo punto della sua lunga attesa, muore. Con una lenta agonia, magari accasciato sul marciapiede di una strada, sotto lo sguardo indifferente dei passanti che, magari, possono permettersi un ricovero in ospedale. Scene che nessuno vorrebbe vedere e che nessuno vorrebbe condividere. Nemmeno l’eccellente sanità pubblica lombarda, chiamato ad un ritorno a quel glorioso passato che l’aveva fatta davvero divenire un’eccellenza.

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