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26. 04. 2024 15:36

Elezioni regionali 2023: il PD e le sue primarie

È solo una perdita di tempo o è il modo giusto per trovare il candidato ideale?

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Il Partito Democratico, in vista delle elezioni regionali del 2023, potrebbe virare verso le sue famose «primarie» nell’ottica di scegliere il candidato giusto da contrapporre nella corsa a Palazzo Lombardia al centrodestra. Ieri, infatti, è stata depositata una mozione da parte di alcuni esponenti di rilievo del PD lombardo, tra i quali anche l’attuale assessore alla sicurezza del Comune di Milano, Marco Granelli, per richiedere esplicitamente che ci sia un confronto interno per trovare la persona ideale da mandare allo scontro con il Governatore uscente, Attilio Fontana. O con Letizia Moratti, che a quanto pare vorrebbe correre verso la poltrona (o chissà, magari tutti e due…). 

Marco Granelli vigili a milano

Elezioni regionali 2023, il PD decide per le primarie 

L’annuncio è stato dato dallo stesso Marco Granelli: «Quando si perde, come è successo al PD e alla sinistra, bisogna avere coraggio di capire e mettere in atto i cambiamenti necessari. Per questo ieri ho firmato con altri amici come Pizzul, Osculati, Pedroni, Civardi, Cova, ed altri una mozione che chiede di fare le primarie per individuare il candidato per le regionali». L’idea è semplice: «Un messaggio chiaro: per scegliere è utile aprire, discutere, far partecipare, ascoltare i territori e le comunità. – prosegue ancora Marco Granelli – Quando ho partecipato alla fondazione del PD pensavo ad un partito ampio, dove trovassero casa culture, sensibilità, storie differenti. In politica serve aggregare e fare ogni giorno la fatica di stare insieme, e quando si amministra una città si capisce che non basta l’idea giusta, ma servono anche le proposte che sanno trovare un equilibrio e far sentire a casa e partecipi in tanti. Se volevo stare in un partito identitario dove la pensavamo tutti allo stesso preciso modo, mi sarebbe bastato il partito popolare, bellissimo, ma poco utile. Quindi un PD largo e inclusivo dove trovano casa e si rispettano e si confrontano culture diverse». 

 

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E infine i contenuti: «Oggi abbiamo il dovere di rispondere ai bisogni sociali, subito, concretamente, per i giovani, le famiglie, i quartieri: casa, lavoro, mobilità e socialità. – conclude Granelli – E sapere che tutto questo va fatto nella cura della nostra terra che invece stiamo massacrando. Se non capiamo che oggi è questo quello che serve non riusciamo più a capire e farci capire. E nelle cose concrete, con la fatica di stare insieme e quella di fare le cose concrete e stare in strada».

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