Nuova, dura, protesta dei ristoratori che si sono riuniti sotto il Palazzo della Regione per proseguire la protesta. Sono loro i più colpiti dalla crisi sanitaria, chiusure anticipate, asporto e una difficoltà del settore che ora non è più sostenibile per i diretti interessati. Tantissime persone presenti in piazza, questa volta con richieste mirate e una necessità che ora è diventata urgenza.
Richieste. Sono diverse le problematiche esposte dai presenti. «Ci spiace per i pendolari, ma con questa iniziativa abbiamo voluto dimostrare che purtroppo, siamo gli unici a pagare con la chiusura totale questa zona rossa – spiega Mauro Meda, rappresentante dei ristoratori brianzoli -. Restano aperti gli autogrill, gli hotel, i supermercati, ma noi siamo considerati gli untori. Questo non va bene, anche perché molti di noi non hanno ancora ricevuto ristori o cassa integrazione».
Di conseguenza il Governo è il bersaglio principale dei manifestanti. È accusato di non aver garantito ristori sufficienti alla copertura di tutte le spese. Insomma, la storia non cambia ma ora il settore vive una crisi profonda che difficilmente permetterà a tutti di “sopravvivere”.
Una delegazione di manifestanti ha avuto modo di incontrare anche il nuovo assessore allo Sviluppo Economico Guido Guidesi, accompagnato dal presidente della commissione attività produttive Gianmarco Senna e dal consigliere regionale brianzolo Alessandro Corbetta. «Ci ha detto che è solidale con noi e che Regione Lombardia è nostra alleata e si sta battendo con Roma per fare valere i nostri diritti», ha spiegato ancora Mauro Meda.