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03. 05. 2024 18:09

Le strade di Milano sempre più tinte di sangue: una task force non può bastare

Una lista di vittime che si è aperta lo scorso 10 gennaio, con una media di un morto ogni 24 giorni

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Un contatore di sangue che si aggiorna continuamente: le vittime degli incidenti stradali a Milano aumentano di settimana in settimana, in una scia tragica senza freni. Con la morte del 48enne Fabio Buffo, travolto da un autobus Atm in viale Forlanini nella mattinata di ieri, sono diventati 26 in tutto i morti sulla strada nel capoluogo dall’inizio dell’anno. Nel dettaglio: 11 pedoni, 6 automobilisti, 5 ciclisti, 3 motociclisti e una persona su un monopattino.

Incidenti stradali a Milano, un morto ogni 3 settimane

Una lista di vittime che si è aperta lo scorso 10 gennaio, con una media di un morto ogni 24 giorni. Numeri terribili che fotografano una situazione complessa, grave, di profonda insicurezza. E no, ancora una volta non stiamo enfatizzando, ma riportando la realtà dei fatti, quella di una Milano sempre più pericolosa e insicura sotto diversi punti di vista. Il tema della sicurezza stradale è uno dei più caldi del momento – e non potrebbe essere altrimenti – ma sembrano mancare le opportune contromisure per proteggere chi si trova in strada, dai pedoni agli automobilisti.

incidenti mortali a Milano
Incidenti mortali a Milano

Incidenti stradali a Milano, la task force servirà davvero?

Amara ironia della sorte, la morte di Fabio Buffo avviene a meno di 48 ore dalla presentazione della task force voluta dal Comune per migliorare la sicurezza stradale. Una squadra, nata anche per tentare di ridurre le congestione del traffico, formata da sei “esperti” – Guia Maria Biscaro, Paolo Bozzuto, Matteo Dondè, Ilaria Fiorillo, Paolo Maria Maneo e Chiara Quinzi – nominati da Sala e che affiancheranno il presidente della sottocommissione consiliare Mobilità attiva e accessibilità, Marco Mazzei.

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Incidenti stradali a Milano, uno sforzo in più

Una scelta che odora tanto di propaganda e che solleva più di qualche perplessità, perché dopo un bagno di sangue di 26 morti in 10 mesi è lecito aspettarsi azioni più concrete e immediate. Una su tutte quella che riguarda le zone 30, un progetto farraginoso che resta fermo al palo. In una città considerata tra le meno sicure d’Europa dai suoi stessi cittadini: secondo l’indice di sicurezza stradale urbana di Cyclomedia, Milano occupa il terzultimo posto della classifica, piazzandosi al 23esimo posto su 25 città censite. E non può essere un caso.

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