È un inizio di settimana complicato per chi deve spostarsi a Milano, a causa dello sciopero di lunedì 9 ottobre in cui oggi incrociano le braccia i lavoratori del trasporto pubblico. A rischio metropolitane, autobus e tram con i dipendenti di Atm che potranno scioperare per l’intera giornata. Al momento tutte le linee metropolitane sono regolari. Atm le monitorerà costantemente.
Sciopero di lunedì 9 ottobre, la protesta rinviata
L’agitazione è stata proclamata dal sindacato Usb lavoro privato ed era inizialmente prevista per lo scorso 29 settembre, salvo poi essere rinviata dopo l’intervento del ministero dei trasporti che aveva deciso di ridurre lo stop a sole 4 ore. Una scelta che aveva incontrato le proteste dei sindacati: «Un’assurda ordinanza che svilisce tutta la storia e il valore del diritto di sciopero, quale unico mezzo di rivendicazione dei lavoratori, a maggior ragione per gli autoferrotranvieri sopraffatti da anni di privatizzazioni selvagge, bassi livelli salariali e tutele ridotte al minimo che hanno polverizzato e martoriato la categoria».
Sciopero di lunedì 9 ottobre, cosa succede ai mezzi Atm
Da qui la decisione di spostare lo sciopero a quest’oggi, 9 ottobre. Una protesta che – ha segnalato Atm ai viaggiatori – «A Milano potrebbe avere conseguenze sulle nostre linee dalle 8.45 alle 15.00 e dopo le 18.00, fino al termine del servizio». Saranno dunque previste due fasce di garanzia: la circolazione dei mezzi è assicurata da inizio servizio alle 8.45 e tra le 15.00 e le 18.00. Discorso diverso per Autoguidovie, società di bus che serve l’hinterland: Atm ha annunciato che le corse delle linee 201, 220, 222, 230, 328, 423, 431, 433 saranno garantite dalle 5.30 alle 8.29 e dalle 15. alle 17.59.
I motivi dello sciopero di lunedì 9 ottobre
Lo sciopero di lunedì 9 ottobre è stato proclamato «per la cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, per il blocco delle spese militari e invio armi in Ucraina, per il superamento dei salari di ingresso, per la necessità di modificare il criterio che vede bruciare soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità, per la sicurezza dei lavoratori, per il salario minimo a 10 euro l’ora, per il libero esercizio del diritto di sciopero e per la legge sulla rappresentanza». Inoltre Al Cobas «stigmatizza il comportamento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, con la riduzione a 4 ore dello sciopero di 24 ore precedentemente indetto per il 29 settembre, avrebbe ecceduto nel restringimento del diritto di sciopero costituzionalmente garantito».
