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27. 04. 2024 17:24

Come Milano può combattere il cambiamento climatico?

Da una parte Palazzo Marino investe in iniziative sostenibili, dall'altra i cittadini continuano a protestare per una Milano più green

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Oggi, lunedì 27 marzo 2023, il sindaco di Milano Beppe Sala, nel suo podcast su Spotify Buongiorno Milano, pone a lui stesso e a tutti noi una domanda ben precisa: come può Milano vincere la battaglia contro il cambiamento climatico? Una questione apparentemente semplice, ma che in realtà nasconde insidie e punti oscuri. E proprio queste parole ci spingono a fare una riflessione.

Milano combatte il cambiamento climatico?

Per dare una prima e superficiale risposta, il sindaco Sala legge un documento: «Per fare in modo che la città di Milano vinca la battaglia contro il cambiamento climatico è necessario adottare misure efficaci e coordinate a livello locale», adottando quindi una serie di strategie «per ridurre le emissioni di gas serra e migliorare la sostenibilità ambientale e promuovere la mobilità sostenibile». Ed eccoci a uno dei punti cruciali.

Mentre da una parte il primo cittadino del capoluogo lombardo si domanda in che modo possiamo contribuire a lottare contro il Climate Change, dall’altra ci spiega anche che proprio la mobilità all’interno della città è uno dei principali fattori che contribuiscono a rendere Milano un centro molto inquinato e pieno di smog, di cui i cittadini si lamentano cin continuazione.

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Fridays For Future per le vie di Milano il 23 settembre 2022-2 cambiamento climatico
Fridays For Future per le vie di Milano, Cambiamento climatico

Cosa fare contro il cambiamento climatico

È chiaro dunque che bisognerebbe «promuovere l’uso di mezzi di trasporto sostenibili, come la bicicletta, i mezzi pubblici a basso impatto ambientale, gli autobus e le auto elettriche». Fondamentale sarebbe poi anche migliorare l’efficienza energetica degli edifici che sono anche loro responsabili di una parte significativa dell’emissione di gas serra in città. Per non parlare poi dell’uso di fonti rinnovabili, della riduzione del consumo di acqua, dell’importanza della raccolta differenziata, del riciclo e della tutela delle aree verdi.

Tutto molto giusto, senza dubbio. Ma un’altra domanda che sorge spontanea a questo punto è una sola. Visto che tutti noi sappiamo quali sono le strategie da adottare, perché ancora ogni giorno sentiamo parlare dei giovani attivisti che imbrattano monumenti e opere artistiche (l’ultimo caso è stato quello della statua in piazza Duomo) per sensibilizzare tutti noi sull’importanza della lotta al cambiamento climatico? Perché i milanesi fanno una catena umana per difendere l’ippodromo La Maura da quella che definiscono «l’ennesima colata di cemento»? Perché sigle e associazioni raccolgono firme e depositano documenti a Palazzo Marino per la conservazione del suolo in città?

Potremmo andare avanti per ore a farci domande di questo tipo. Il problema però è che non abbiamo una risposta. O almeno per adesso. Se da un lato il sindaco della città mostra una certa attenzione per il tema cambiamento climatico, dall’altro però è inevitabile osservare che, di fatto, i passi da fare sono ancora tantissimi. Per come stanno adesso le cose, Milano, così come il resto d’Italia, non sta probabilmente agendo come dovrebbe per lottare contro il riscaldamento globale e il Climate Change. E a rimetterci non saranno solo le generazioni future, ma anche noi che stiamo vivendo questo presente.

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