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03. 05. 2024 22:13

Mobilità a Milano: nuove licenze taxi, tra dubbi e speranze

Necessario un approccio più equilibrato e moderno al settore (magari con meno liti e più discussioni costruttive)

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Milano affronta un momento cruciale nella gestione del servizio taxi. Con la recente liberalizzazione delle licenze, emergono dubbi sulla capacità di questo provvedimento di risolvere i problemi di mobilità della città.

La Posizione di Emilio Boccalini, Vice Presidente di Taxiblu

Emilio Boccalini, vice presidente del principale radiotaxi milanese Taxiblu 02.4040, esprime incertezza sull’efficacia delle nuove licenze nel migliorare la mobilità. Egli ritiene che una semplice inondazione di licenze non sia la soluzione, facendo notare che il servizio non può sostituire completamente il trasporto pubblico.

Una visione olistica per la mobilità urbana

Boccalini sottolinea la necessità di un approccio olistico che comprenda miglioramenti viabilistici e potenziamenti del trasporto pubblico di linea. Secondo lui, senza questi interventi, anche l’aggiunta di molte più licenze non basterà a soddisfare la domanda di mobilità a Milano.

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Una situazione complessa, chi ci rimette sono gli utenti finali

La situazione dei taxi a Milano si sta rivelando complessa e problematica. Il settore taxi è stato oggetto di indagini da parte dell’antitrust italiano, a seguito di diverse “questioni critiche” emerse a Roma, Milano e Napoli. I clienti hanno segnalato lunghi tempi di attesa e alcuni tassisti hanno rifiutato i pagamenti con carta. Un elemento chiave del problema è il sistema di licenze taxi. In Italia, i taxi sono considerati mezzi di trasporto pubblico e sono regolati da una legge del 1992 che prevede che solo i professionisti con licenza possano lavorare come tassisti. Tuttavia, le nuove licenze sono estremamente rare e di solito offrono un numero limitato di nuove autorizzazioni. Questo ha portato alla creazione di un mercato parallelo con prezzi incredibilmente gonfiati per le licenze.

Le nuove mille licenze in più faranno la differenza?

Le autorità di Milano hanno richiesto alla Regione Lombardia di concedere 1.000 nuove licenze. Tuttavia, i sindacati dei tassisti si sono fermamente opposti alla vendita di nuove licenze, temendo che il valore di quelle attualmente in loro possesso possa diminuire. Inoltre, secondo i sindacati, l’introduzione di nuove licenze non risolverebbe il problema più ampio della mobilità e dei trasporti pubblici nel paese. La situazione è aggravata dalla scarsa disponibilità di alternative ai servizi taxi tradizionali in Italia. Uber, ad esempio, è limitato nel paese a causa di preoccupazioni sulla concorrenza sleale nei confronti dei tassisti.

Un approccio più equilibrato e moderno

Nel complesso, questa situazione sottolinea la necessità di un approccio più equilibrato e moderno al settore taxi in Italia, in particolare nelle sue grandi città come Milano. La soluzione del problema richiederebbe un equilibrio tra la protezione degli interessi dei tassisti attuali e il miglioramento dell’accesso e della qualità del servizio per i consumatori.

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