Ci sarà persino Norberto Respighi, classe 1984, discendente del celebre compositore Ottorino (domenica alle 14.50 al Piano Laghetto di via Marina), fra gli ospiti di questa nuova edizione di Piano City, che promette di riempire di nuovo di tasti neri e bianchi tutta Milano da oggi fino a domenica. I generi potranno essere ben definiti o mescolati, ma non ha importanza, il pianoforte resta come sempre l’assoluto protagonista della manifestazione che quest’anno coinvolgerà 300 artisti e 140 location. La rassegna è promossa e realizzata da Associazione Piano City Milano insieme al Comune di Milano, con il Ministero del Turismo e il sostegno del Ministero della Cultura, un progetto a cura di Ponderosa Music Art e hdemia.
Si parte stasera con l’artista belga Wim Martens al Piano Center – GAM, seguito dall’evento Novecento: Il duello, in cui lo scrittore Alessandro Baricco racconta la sfida fra Jelly Roll Morton e Novecento, protagonisti dell’omonimo romanzo, trasformato poi nel film di Giuseppe Tornatore, interpretato al pianoforte per questa occasione da Stefano Bollani. Piano City si chiude domenica sera, sempre nei giardini di via Palestro, con tre concerti imperdibili del maestro Franco D’Andrea, dell’artista sudafricano Nduduzo Makhatini e il gran finale concerto con il cantautore Venerus.
Messa da parte definitivamente la pandemia, tornano dopo tre anni gli House Concerts, incontri ravvicinati con gli artisti che si esibiscono in case private e proseguono i Concerti in Cortile, diffusi nei quartieri di tutta la città con musiche che spaziano dal jazz alla classica, dalla brasiliana, al pop e al rock. Gli appassionati di colonne sonore troveranno pane per i loro denti nel palinsesto di Certosa District. Musei come il Bagatti Valsecchi o il Museo della Scienza e istituzioni culturali come il Conservatorio e la Biblioteca Sormani apriranno le loro porte a una manifestazione che ormai è entrata nel DNA di Milano. Per orientavi sul vasto programma potete visitare pianocitymilano.it. Via alla scorpacciata di musica.
Piano City, La direttrice artistica Belgiojoso: «Scoprirete una nuova Milano con gli occhi della musica»
Lei stessa suonerà domenica all’ADI Design Museum insieme a Walter Prati nel concerto di musica contemporanea ed elettronica intitolato Ligeti 100. Ricciarda Belgiojoso, direttrice artistica – insieme a Titti Santini – di Piano City, snocciola il programma della rassegna.
I milanesi sono abituati molto bene, sia con Piano City, che con tante manifestazioni offerte dalla città. I più esigenti da cosa verranno stupiti quest’anno?
«Da Stefano Bollani e Alessandro Baricco sicuramente: Novecento sarà rivisitato apposta per Piano City: la trovo una cosa abbastanza commovente, dedicata al pubblico del festival che è attento, appassionato e anche fedele. Poi quest’anno abbiamo altre novità, come i Piano Reading che portiamo avanti con scrittori come Antonio Scurati, Gianni Biondillo, Marco Rossari e Sara Porro».
Nomi internazionali sorprendenti?
«Senz’altro Nduduzo Makhatini dal Sudafrica e Geremia Freites, che non è solo parte dei Lumineers, ma anche ottimo pianista, il quale presenterà il suo album per piano solo».
Gli italiani?
«Fra i tanti posso citare il grandissimo del jazz Franco D’Andrea, che non era ancora stato a Piano CIty. Poi voglio segnalare Venerus, il giovanissimo rappresentante della scena musicale di oggi, che non tutti conoscono in veste di bravissimo pianista. Ma come sempre proporremo tantissimi altri concerti un po’ ovunque».
Quali sono i luoghi nuovi?
«Ci sono luoghi ai quali siamo molto legati – come la GAM, che è il cuore della rassegna, la Triennale e l’ADI Design Museum – che ci piace mantenere, ma poi, a seconda degli anni, la manifestazione cambia forma proprio perché cambiano i luoghi. Fra i nuovi cito BiG Borgo Intergenerazionale Greco, BiM Bicocca Incontra Milano, Argelati-Zoia e piazza Sacchini. I concerti saranno quindi una scusa per scoprire una Milano diversa, nuova, che si sta trasformando. Tanti di questi eventi li realizziamo in collaborazione con associazioni o enti locali, con pianisti che condividono con noi questo spirito di musica per tutti, aperta al grande pubblico e a ingresso gratuito».
Che spazio hanno gli artisti emergenti?
«I giovani talenti per noi rappresentano un tema fondamentale perché Piano City è l’occasione per loro di entrare in contatto con il grande pubblico, anche se in realtà sono già bravissimi. Abbiamo diversi programmi dedicati a loro, alcuni anche guidati da un maestro. Saremo ad esempio alle Vigne di Leonardo e al Museo Poldi Pezzoli, avremo i talenti dell’Accademia di Imola, che sono strepitosi, quelli del Premio Venezia, altra istituzione importante, saremo poi a San Carpoforo (Brera) con musica di Oliveir Messiaen e Tristan Murail».
Demian Dorelli a Piano City: «All’alba, come fossi su di una tavolozza»
Domenica Demian Dorelli sveglierà la città con un concerto speciale alle 5.00 del mattino nel piazzale del Cimitero Monumentale: «A Milano siete ricchi di mostre ed eventi»
Milena Sicuro
Demian Dorelli, compositore e musicista londinese, che si muove fra jazz ed elettronica, presenterà in anteprima il suo album My Window durante una performance unica all’alba davanti al Cimitero Monumentale.
Cosa racconta My Window?
«Ho offerto la mia visione personale riguardo alcune opere d’arte che hanno usato la “finestra” come veicolo per evidenziare uno strato più profondo di comunicazione, l’ho fatto servendomi della tavolozza in bianco e nero del mio pianoforte».
Come sarà suonare alle 5.00 del mattino?
«Quei momenti che precedono l’inizio di una giornata rappresentano un’occasione per stabilire una connessione con il proprio io più profondo, mentre il mondo e i suoni intorno a noi iniziano a prendere vita. Sunbeams – l’ultimo brano del disco – è perfetto per questa occasione».
Quanto conosci Milano?
«In una visita recente ho attraversato piazza Liberty e la zona del Duomo: mi è apparso tutto imponente e ho anche notato che qui, in vero stile italiano, ci sono molte mostre ed eventi interessanti. Mi piacerebbe dedicare più tempo per scoprirli, con un delizioso caffè, non c’è ancora nessuno che lo faccia meglio dell’Italia!».
Quando è iniziata la tua storia con il pianoforte?
«Nella nostra casa di famiglia a Londra avevamo un vecchio piano verticale, da cui tutto è cominciato. Mi ha dato un senso di identità quando ne avevo più bisogno, da allora è stato il mio compagno di viaggio».
Quale messaggio conserva, oggi, la musica jazz?
«Ho sempre visto il jazz come una forma d’arte in cui non ci sono limiti. L’arte dell’improvvisazione è una delle ultime forme musicali per eccellenza. C’è anche un’attenzione particolare alle performance dal vivo, dove tutto ciò che si fa ha la possibilità di far accadere qualcosa di magico tra chi suona e chi ascolta. Abbiamo bisogno di questo per restare umani!».
Domenica alle 5.00
Piazzale del Cimitero Monumentale
Biglietti: ingresso libero fino a esaurimento posti
Piano City, la milanese Elena Chiavegato porta Shakespeare nel cortile di Gorla: «Le mie ispirazioni tra Italia e Giappone»
In quattro cortili, in collaborazione con MMspa, quattro concerti d’eccezione: tra questi domenica 21 alle 19.00 in via Sant’Erlembaldo ci sarà Elena Chiavegato, nata a Milano da papà italiano e mamma giapponese. Il programma è incentrato sulle musiche di Mendelssohn e Rachmaninov.
Perché la scelta di questi due compositori?
«Ho costruito il programma partendo da Rachmaninov, essendo quest’anno il 150° anniversario della sua nascita».
C’è un brano in particolare da notare?
«La trascrizione dello Scherzo da Sogno d’una notte di mezza estate di Shakespeare di Mendelssohn; è un vero capolavoro, una ri-creazione virtuosistica, certamente sfidante per il pianista a livello tecnico».
Milano quanto è stata importante per la tua formazione?
«Sono nata a Rho ma ho frequentato maggiormente l’ambiente artistico milanese. Qui ho frequentato il Conservatorio, dai dieci anni di età. Ai tempi si respirava un’aria meno “universitaria” e più da “bottega artigianale”. Un ambiente molto stimolante con tantissime opportunità per esibirsi in pubblico. Grazie alla mia insegnante, Edda Ponti, ho appreso come prepararmi al meglio e a far sì che la mia passione più grande diventasse un mestiere».
Di recente hai ricevuto il Premio Milano-Donna. Esiste una marcia in più per la donna musicista?
«Non credo. È importante riconoscere il valore e il contributo di un artista indipendentemente dal genere.Ci possono essere differenze di sensibilità tra uomini e donne nella musica, a seconda dell’esperienza personale».
Le tue origini italiane e giapponesi in cosa si avvicinano?
«L’Italia e il Giappone sono due mondi distanti in termini di cultura, storia e stili di vita; ma lo studio del pianoforte richiede impegno quotidiano e molta pazienza, che sono comuni a qualsiasi Paese. Sono nata in Europa, ma il Giappone una cultura musicale meravigliosa e presto presenterò un progetto dedicato».
Domenica alle 19.00
Piano Giardino
Via San’Erlembaldo, 2
Biglietti: ingresso libero fino ad esaurimento posti
Piano City, dieci da non perdere
Il compositore belga Wim Mertens è stato scelto per il concerto di apertura. Per l’occasione presenta per la prima volta in assoluto l’ultimo album Voice of the living, dove i quattro elementi della natura sono associati a sonorità differenti.
Stasera alle 21.00
Piano Center – GAM
Via Marina
RADIOHEAD, ORMAI UN CLASSICO
Dopo il concerto di Thomas Umbaca – che eseguirà sue composizioni – previsto per le 18.00, all’ex Macello seguirà l’esibizione del pianista polacco Bartek Wasik (nella foto), che rileggerà in chiave classica i successi dei Radiohead.
Domani alle 10.30
Ex Macello
Viale Molise, 66
LE REGINE DI ALBERTO TAFURI
Il pianista di Fabrizio De André, nonché collaboratore e arrangiatore di tanti altri cantautori italiani e artisti internazionali, interpreterà versioni in piano solo dei brani resi celebri dalle più note cantanti italiane.
Domani alle 17.30
Piazzale Donne Partigiane
Quartiere Barona
TRE PER UNA SERA
Sul main stage domani sera si succederanno il pianista giapponese Koki Nagano, accompagnato dal danzatore Mourad Bouayed, il musicista neoclassico olandese Joep Beving e Jeremiah Fraites della band americana dei Lumineers (nella foto).
Domani dalle 21.00
Piano Center – GAM
Via Marina
GIOCATTOLI, MA NON TROPPO
La Toy Piano Orchestra esegue in prima assoluta Tarantoy, brano composto da Carlotta Ferrari per l’occasione. Il concerto è organizzato con Ricordi Music School. Il concerto è preceduto dalla Piano Lesson della compositrice.
Domani alle 12.00
Rotonda della Besana
Via Besana, 12
PIANO READING CON BIONDILLO E INTRA
Per la serie Piano Reading lo scrittore-architetto Gianni Biondillo e il maestro Enrico Intra (nella foto), entrambi milanesi, saranno protagonisti dell’incontro che unisce letteratura e musica jazz.
Domenica alle 12.30
ADI Design Museum
Piazza Compasso d’Oro, 1 (ingresso via Ceresio, 7)
POCKER DI GENERI A LAMBRATE
Quattro proposte da logotel. Alle 11.30 la milanese Elia D’Auria (nella foto) esegue Chopin. Alle 13.30 Claudio Maviglia omaggia Gino Paoli; alle 15.30 Carlo Morena interpreta Burt Bacharach e alle 17.30 Noa Fort svela le sue composizioni jazz.
Domenica dalle 11.30
WeSpace
Via Ventura, 15
LE CANZONI URGENTI DI CAPOSSELA
Vinicio Capossela torna a Piano City, questa volta per parlare, insieme a un ospite a sorpresa, del suo nuovo disco Tredici canzoni urgenti. L’evento è organizzato in collaborazione con La Feltrinelli ed è intitolato Con i tasti che ci abbiamo, dal nome della canzone che chiude l’album che è anche la sigla ufficiale della manifestazione.
Domenica alle 18.00
Ex Macello
Viale Molise, 66
L’IPPODROMO STREGATO DAL FLAMENCO
A soli 16 anni Anton Cortés farà scoprire il flamenco suonato al pianoforte. Il giovane si esibirà all’Ippodromo, in collaborazione con Snaitech, l’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Spagna e l’Instituto Cervantes di Milano.
Domenica alle 18.30
Ippodromo Snai San Siro
Tribuna piazzale dello Sport, 6
STORIA DI MARE FUORI
Per la serie Piano Lessons Stefano Lentini e Gilda Buttà, pianista che ha suonato per Ennio Morricone, raccontano ed eseguono le musiche tratte dalla colonna sonora della serie tv Mare fuori, composte da Lentini.
Domenica alle 19.00
Volvo Studio Milano
Viale della Liberazione angolo via Melchiorre Gioia