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25. 04. 2024 16:41

Taxi a Milano: state attenti, l’Olimpiade è vicina…

Che si trovi una soluzione, altrimenti la figuraccia è dietro l’angolo

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In merito alla situazione taxi a Milano si è detto tanto, con l’apertura del Comune a nuove licenze e la richiesta, delle associazioni di categoria, di non farlo. La verità, come sempre, potrebbe stare nel mezzo ma qui c’è un altro problema da dover risolvere, vale a dire quello che questa città non si ferma mai a ragionare. E dietro l’angolo, fra meno di tre anni, c’è un evento mondiale come l’Olimpiade invernale di Milano-Cortina 2026. Che, se non gestito bene, rischia davvero di diventare la più classica delle figuracce per tutta Milano a livello planetario.

Taxi a Milano, cerchiamo di capire 

La situazione dei taxi a Milano è tornata di moda recentemente, quando il Sindaco della città, Beppe Sala, a margine della presentazione della nuova metropolitana, la M4, ha ribadito: «Credo che ne servano un po’ di più – le sue parole, riferendosi alle licenze per i tassisti – ovviamente dobbiamo dialogare con i tassisti ma è chiaro che abbiamo tante segnalazioni dai cittadini sulla difficoltà a trovare taxi». Il primo cittadino, in sostanza, è tornato a parlare di quanto era già in programma prima della pandemia e poi è stato interrotto causa Covid.

Un nuovo incontro con l’assessora Censi servirà?

C’è da chiedersi se un nuovo incontro con l’assessora alla mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi, possa davvero portare a qualcosa di buono. Lo scopo del tavolo di lavoro, ovviamente, sarà quello di provare a migliorare l’offerta delle auto bianche a Milano. Ma non tutti sono d’accordo sul fatto che più tassisti voglia dire per forza più corse e dunque un servizio migliore.

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Non ci sono più tassisti a Milano, taxi
Non ci sono più tassisti a Milano, taxi

Taxi a Milano, i tassisti dicono no a nuove licenza

Sarà che vedono il loro territorio forse minato, per non dover dividere la torta delle corse con più addetti ai lavori; o forse sono davvero consci del fatto che il servizio, così com’è e con l’organico ora a disposizione, possa davvero essere funzionale per una città come Milano e dunque vada solo rivisto. Sta di fatto che le dichiarazioni di Sala ovviamente hanno portato ad altre dichiarazioni nel merito. Fra tutti quella del Presidente di 02.8585 il  più grande e storico dei Radio Taxi milanesi: «Sono molte le problematiche a tema – le parole di Alessandro Casotto – il traffico, ad esempio; è una costante e non una scusante: con il traffico aumentato del 15% probabilmente anche a causa delle nuove ciclabili e dei cantieri della M4, ovviamente la velocità commerciale dei mezzi di superficie diminuisce facendo sì che il tempo di occupazione di un taxi, durante ogni corsa, si allunga obbligatoriamente togliendo la possibilità allo stesso di essere disponibile per un altro cliente».

La soluzione che vogliono i tassisti 

La soluzione che invocano i tassisti non è univoca, ma prevede una serie di novità sul servizio offerto ora. E l’ha spiegato sempre Casotto: «Serve una rimodulazione della griglia dei turni, nuove corsie preferenziali o tratti di viabilità a noi dedicata e poi, eventualmente, un utilizzo del taxi su due turnazioni (collaborazioni), modalità utile non solo a creare nuove opportunità lavorative, ma anche ad assicurare una guida in sicurezza ai titolari di licenza durante gli allungamenti dei turni in occasione di fiere e grandi eventi». Senza nuove licenze, dunque: «Allo stato attuale no, ci sono spazi di manovra da sperimentare e poi consentitemi di dire che non vorrei che l’emissione di  nuove licenze fosse più di utilità politica in occasione delle prossime elezioni Regionali, che ad altro». 

Taxi e Comune di Milano, fate il bene dei clienti

Di certo le due parti in causa dovranno trovare un modo per fare il bene del cliente finale. Dei cittadini, ma anche di tutti coloro che arrivano in città; in una città che si reputa e si dichiara grande e con visione cosmopolita, dove non bisogna aspettare 20/25 minuti per prendere un taxi. O dove, magari, di notte non si riesce nemmeno a trovare, con la metropolitana chiusa e la gente che non sa come tornare a casa. E poi, però, se non trovate l’intesa non lamentatevi del fatto che la gente prenda il car sharing, il monopattino, Uber e compagnia cantante: quello, sia chiaro, è il risultato delle scelte che si fanno. Che vanno ben al di là del costo della singola corsa in taxi. E poi spiegatelo voi, al giapponese, all’americano, al ghanese e al norvegese che verrano qui per Milano-Cortina 2026, che si chiederanno: «Ma come mai non ci sono taxi in città?».

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