Erano tutti poco più che ventenni e i loro idoli erano tutti terroristi di estrema destra, come Anders Breikvik, il folle che nel 2011 a Utoja in Novergia uccise 77 persone. Gli agenti della Digos di Milano, cordinati dalla sezione antiterrorismo presieduta da Alberto Napoli e da Enrico Pavone, hanno eseguito così a Milano e Trieste quattro misure restrittive per i giovani neonazisti che vanno dall’obbligo di dimora alla presentazione giornaliera presso un ufficicio di Polizia.
I giovani neonazisti volevano costituire un nuovo ordine mondiale
Nelle loro farneticazioni il gruppo, che si era costituito in un’organizzazione clandestina dal nome “Avanguardia rivoluzionaria”, puntava a costituire un nuovo ordine mondiale. Prendevano ispirazione da gruppi di suprematisti americani incitando alla violenza per motivi razziali ed etnici.
Secondo gli inquirenti il gruppo aveva già pianificato azioni violente e programmato azioni intimidatorie per recuperare denaro. Avevano cercato di stringere rapporti anche con altre organizzazioni di estrema destra in Europa: uno di loro ad esempio, aveva viaggiato in Svizzera per costituire un sodalizio con il gruppo elvetico Junge Tat.