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29. 03. 2024 06:38

Meyer: “La Prima della Scala si farà senza compromessi. Il virus? Siamo organizzati”

Oggi alla presentazione della "Prima diffusa", il sovrintendente del teatro ha dipanato i dubbi. Per la Prima della Scala siamo organizzati e abbiamo preparato tutto perché lo spettacolo sia fattibile

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Se l’anno scorso la Prima della Scala è saltata all’ultimo momento e si è dovuti ricorrere ad un’alternativa senza pubblico, quest’anno Dominique Meyer, sovrintendente del Teatro alla Scala, non vuole sentire parlare di rinvii, anche se sarà un po’ più difficile del solito: «Abbiamo dovuto prendere delle misure per tutelare la salute dei nostri dipendenti, comunque si fa e si farà bene senza nessun compromesso di natura artistica». Lo ha specificato chiaramente Meyer parlando questa mattina al Teatro Puntozero Beccaria dove si è tenuta la presentazione della decima edizione di “Prima Diffusa”, la rassegna di eventi e proiezioni legata all’opera che inaugura la stagione scaligera, in programma in 40 luoghi e spazi della città dal 1° al 7 dicembre.

Per la Prima della Scala andrà in scena il Macbeth di Giuseppe Verdi. «Abbiamo il migliore cast possibile»

Meyer ammette i problemi legati alla pandemia, ma non vuole scendere a compromessi: «Abbiamo intorno a noi l’epidemia ed è un fatto, non possiamo decidere come si svolge, ma dobbiamo fare il nostro lavoro – aggiunge – Fin dall’inizio lo abbiamo fatto cercando di tutelare la salute dei dipendenti, degli spettatori e la salute finanziaria del teatro e di mantenere un alto livello artistico».

«Stavolta abbiamo il migliore cast possibile, il nostro maestro Chailly e tutti gli elementi e le maestranze che si sono preparate con la voglia di fare bene – spiega serenamente il sovrintendente in merito alla Prima della Scala in programma il 7 dicembre – Noi siamo tranquilli e facciamo le cose in modo da poter fare lo spettacolo».

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Pericolo pandemia? «Siamo organizzati»

«Naturalmente non sappiamo cosa succederà domani o dopo domani in città, non abbiamo il virus in mano – ammette Domique Meyer – Ma siamo organizzati e abbiamo preparato tutto perché lo spettacolo sia fattibile. Poi si lavora tranquillamente e con una certa serenità, a me non piace il nervosismo e sono contento perché tutti la vedono come me».

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