L’apprensione sul cosidetto “venerdì nero“, quello dell’introduzione della certificazione verde sui luoghi di lavoro, si è risulta in un nulla di fatto a Milano. Nonostante i vari presidi alla Statale, al deposito Atm di San Donato e nonostante i vari cortei che hanno portato per le strade della città circa 4mila persone non si sono verificati particolari disagi per il capoluogo meneghino. Tuttavia, gli occhi restano puntati sulla manifestazione No Green Pass di oggi, il tredicesimo sabato di mobilitazione.
Il ricatto dei No Green Pass al questore
Dopo le ultime manifestazioni si tema ancora una volta una deriva violenta delle manifestazione. Inoltre, questa settimana i No Green Pass non hanno concordato il percorso del corteo con la Questura.
Circa 5 giorni fa si sono presentati in Questura due esponenti del comitato No Green Pass per contrattare sul tragitto della manifestazione. Chiedevano di passare da via Fatebenefratelli e poi davanti alla sede del Corriere e della Rai. Richiesta che ovviamente non è stata accettata dal Questore Giuseppe Petronzi per timore di nuovi disordini.
A questo punto i due attivisti hanno chiesto per modificare il percorso la revoca del Daspo emesso la scorsa settimana a carico dei militanti No Green Pass. Insomma, un vero e proprio ricatto che ovviamente non ha trovato un riscontro favorevole. Così i due militanti hanno deciso di non comunicare alcun tragitto per la mobilitazione di oggi.
A differenza di Roma, dove si è vista l’estrema destra avere spesso e volentieri le redini del corteo, a Milano la situazione è molto più fluida e di conseguenza difficile da gestire. Non esiste un vero e proprio leader con cui sia possibile contrattare per garantire l’ordine pubblico. Così come non è ancora definibile una matrice politica: anche nel capoluogo meneghino si sono visti gruppi di estrema destra, ma allo stesso tempo hanno preso parte alle manifestazioni anche frange anarchiche. Un bel caos, di cui l’amministrazione e la Questura cercano ancora di trovare la matassa del filo.