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26. 04. 2024 00:58

Scuole a Milano, ancora Dad e fasce orarie: il disagio degli studenti contro i troppi divieti

Scaglionamenti, intervalli spezzati, limitazioni in laboratori e sport: la scuola non é ancora come prima del Covid

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La situazione della scuole a Milano non è delle migliori. Oltre il 76% degli adolescenti lombardi dai 12 al 19 anni ha completato il ciclo vaccinale. Il green pass non è richiesto agli studenti di questa fascia di età per entrare a scuola, ma è obbligatorio averlo sui mezzi di trasporto. Una discrepanza che le Regioni hanno chiesto al Governo di ricomporre prevedendo una deroga per permettere ai ragazzi di viaggiare liberamente. Ma al momento non è stata concessa.

Scuole a Milano, i problemi degli studenti

Nel frattempo nella maggior parte delle scuole a Milano si prosegue con entrate e uscite scaglionate e in alcuni casi l’utilizzo della didattica a distanza è imposto dai presidi solo per mancanza di spazi. Il comitato A scuola! ha sottoposto a circa 300 studenti di Milano e dell’hinterland un questionario per capire, a quasi tre mesi dalla ripresa delle lezioni (il sondaggio è stato fatto nel periodo 28-30 novembre), com’è l’organizzazione degli istituti.

Almeno un giorno a settimana il 65% degli intervistati, studenti delle scuole a Milano, entra una o due ore più tardi rispetto all’orario “pre-pandemia”, a causa dello scaglionamento previsto dalle circolari prefettizie e non sono rari i casi in cui questo avviene 2 o 3 volte a settimana. Solo il 30% esce da scuola entro le 14.00.

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Per tutti le altre scuole a Milano ci sono fasce orarie che vanno dalle 14.00 alle 15.30. Gli istituti dove per più giorni alla settimana sono previste uscite pomeridiani sono il Virgilio, il Casiraghi, il Feltrinelli, l’ITSOS Albe Steiner, il De Amicis, il Curie Sraffa, la Scuola Europea e il Bellisario. Gli studenti spiegano che ciò non permette di dedicare abbastanza tempo allo studio e di praticare sport. Dal sondaggio emerge che solo nel 3% dei casi la didattica a distanza è utilizzata sistematicamente in alcuni giorni anche in assenza di casi Covid.

Dad e fasce orarie, un nuovo intervallo

La maggior parte dei ragazzi delle scuole a Milano è costretta a trascorrere l’intervallo all’interno della classe, spesso senza poter neanche alzarsi. Il portare sempre le mascherine nonostante l’avvenuta vaccinazione, il mancato o limitato utilizzo dei laboratori e il sovraffollamento di metro e bus sono altri temi che gli intervistati hanno portato alla luce nel compilare la parte “libera” del questionario.

scuole a milano«Anche se la scuola in presenza non sembra in discussione – ha dichiarato a Mi-Tomorrow Stefania Cecchetti, fondatrice del comitato – non si può dire che si sia tornati a una piena normalità. Gli scaglionamenti orari sono un sacrificio, l’ennesimo, che è stato chiesto a studenti e famiglie, ma non in tutte le scuole è “spalmato” equamente su tutte le classi, come il Prefetto aveva raccomandato. E’ importante anche evidenziare norme assurde come il divieto di usare i distributori di bevande o l’obbligo di fare l’intervallo seduti in classe. Tutte misure la cui utilità in termini di sicurezza reale sfugge, mentre è chiaro l’intento cautelativo per la scuola, e che però contribuiscono a quel senso di stanchezza e di sfiducia che emerge dai commenti lasciati dagli intervistati a margine del sondaggio. Commenti che sono stati consegnati al Prefetto – ha concluso Cecchetti – perché possa rendersi conto di come la sfiducia nelle istituzioni da parte dei giovani sia un pericolo reale nella gestione della pandemia».

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