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26. 04. 2024 03:15

Insolvency, arriva il decreto legislativo: «Più tutela per aziende e creditori»

L’avvocato Santopietro: «Più attenzione alla continuità e alla conservazione dei posti di lavoro»

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Lo scorso marzo il Governo ha approvato un decreto legislativo che, recependo la direttiva “Insolvency” dell’Unione Europea, ha modificato il codice della crisi di impresa e dell’insolvenza. Il provvedimento della Ue ha lo scopo di armonizzare le normative negli Stati membri e di assicurare un miglior funzionamento del mercato interno. Dalla direttiva arrivano novità importanti anche per i difensori che, assieme alle parti e ai magistrati, rappresentano la terza componente cui è indirizzato il testo. L’avvocato milanese Mario Santopietro, tra i massimi esperti italiani in materia, spiega per Mi-Tomorrow cosa cambia con il nuovo “codice della crisi”.

Insolvency, parla l’avvocato Santopietro

Quali sono le dimensioni giuridiche delle crisi d’impresa?

«Negli ultimi anni il trend è leggermente in ribasso, ciò a causa del Covid-19, ma anche nel 2022 si registra un dato di apertura di procedure concorsuali simile ai due anni precedenti: in generale è il secondo più basso degli ultimi dieci anni»

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Facciamo qualche numero.

«I dati ISTAT rilevano che il numero complessivo dei fallimenti è in diminuzione per il secondo trimestre 2022 sia rispetto al trimestre precedente con -2%, sia nel confronto con lo stesso trimestre del 2021 con -14,7%».

Il decreto del governo introduce cambiamenti importanti anche per le nomine degli Uffici Giudiziari: di cosa si tratta?

«Adesso è obbligatorio essere presenti negli elenchi ministeriali per essere nominati gestori della crisi di impresa».

insolvency

Si tratta di un albo?

«Precisamente, solo chi ne fa parte può essere incaricato dall’autorità giudiziaria delle funzioni di gestione e controllo nelle procedure».

Possiamo dire che è un’opportunità di specializzazione per gli avvocati?

«E’ un’importante occasione, in modo particolare per i giovani avvocati».

Qual è l’aspetto più importate della normativa?

«Consente di intercettare le crisi imprenditoriali in anticipo e può così favorire uno screening migliore della situazione con soluzioni personalizzate».

Le aziende in crisi di solito si rivolgono nei tempi giusti agli avvocati?

«Purtroppo no, normalmente gli imprenditori aspettano troppo».

E’ un male?

«Certo, perché gli indicatori della crisi vanno monitorati già all’interno delle imprese. Prima ci si rivolge ad uno studio legale meglio è, ci sono invece imprese che preferiscono correre ai ripari solo quando la situazione è ormai molto difficile da recuperare».

Quali sono le tutele offerte alle imprese?

«Rispetto al passato c’è una maggiore attenzione, da parte della normativa, alla continuità aziendale e dunque anche alla conservazione dei posti di lavoro».

Parliamo della maggior tutela dei debitori.

«E’ prevista l’esdebitazione integrale dai debiti dopo un certo periodo di tempo e viene limitata la durata dei provvedimenti di interdizione emessi a causa del sovraindebitamento o dell’insolvenza del debitore».

Vi è anche maggior tutela per i creditori?

«Sono stati studiati alcuni strumenti astrattamente idonei a regolare la crisi senza dover necessariamente aprire una procedura liquidatoria».

Ci sarà una riduzione dei tempi dei processi?

«Credo di sì, le tempistiche sono più stringenti e richiedono soluzioni più qualificate e rapide».

C’è qualche punto debole in questa riforma?

«Gli addetti ai lavori stanno compiutamente esaminando la riforma e nel seminario di Venezia, da oggi a domenica, ci saranno molti esperti: sarà un’occasione per approfondirla».

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