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29. 03. 2024 14:34

“Quelli del Sì”, le imprese del Nord chiedono sviluppo: «Vogliamo le infrastrutture»

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Sono le ultime ore febbrili prima dell’evento, la Confartigianato è in campo per la manifestazione di carattere nazionale che si terrà giovedì 12 dicembre al centro congressi MiCo di Fieramilano dal titolo eloquente: “Quelli del Sì”. Tanto per chiarire la linea nei confronti del Governo. Paolo Ferrario, segretario generale dell’area di Milano, Monza e Brianza spiega a Mi-Tomorrow gli obiettivi dell’associazione.

Perché avete scelto Milano per svolgere una manifestazione nazionale?

«Per una considerazione strategica: Milano è la capitale d’Italia dal punto di vista economico, inoltre è il baricentro tra il Piemonte la Lombardia il Veneto e l’Emilia, ovvero l’area più sviluppata del paese».

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Gli artigiani non sono soliti andare a manifestare.

«Tutt’altro, non siamo abituati a queste cose: per di più la facciamo di giovedì, un giorno lavorativo e questo aspetto è molto indicativo della voglia degli artigiani di fare sentire le propria voce».

Gli artigiani milanesi e brianzoli sono meno abituati dei loro colleghi a lasciare il lavoro…

«Decisamente, qui l’artigiano viva tra casa e bottega. Dalla nostra associazione arriveranno comunque duecento aderenti».

Quanti sarete in tutto?

«Più di duemila persone, l’auditorium del MiCo dispone di 1.500, vedremo come sistemarci».

Perché la Cna, l’altra associazione degli artigiani, non ha aderito?

«Non lo so, non ci siamo sentiti. Comunque posso dire che sono in linea con la nostra manifestazione, erano presenti con noi e le altre dieci sigle alla recente manifestazione nazionale di Torino».

Parliamo dei contenuti della manifestazione.

«Un tema fondamentale è lo sviluppo delle infrastrutture, intese in senso lato: ad esempio la banda larga, la velocità delle comunicazioni è essenziale per le imprese».

Le infrastrutture sono un tema attuale nel milanese.

«Sono strategiche per il nostro territorio, penso alla Pedemontana e alla M5, per fortuna riguardo a quest’ultima le notizie che arrivano da Roma ci danno una prospettiva positiva».

Col governo siete in trattativa sul costo del lavoro.

«C’è un tavolo aperto a Roma, stiamo chiedendo di portare la deduzione dell’aliquota Imu dal 20 al 40 per cento, la revisione del Sistri, la riforma della giustizia civile i cui tempi lenti non sono coerenti con le attività di sviluppo».

Sulla riforma del codice degli appalti, sconto contributi Inail e detrazioni per industria 4.0 il governo sta andando messaggi che dovreste apprezzare.

«Sono segnali positivi, diciamo che le azioni messe in campo dalla nostra associazione hanno contribuito a mettere questi temi nell’agenda 2019 del governo».

Com’è la situazione dell’artigianato?

«C’è un po’ di preoccupazione, il dato dell’ultimo trimestre non è confortante. Il 2017, invece, è stato un anno positivo per le esportazioni, il lavoro con i paesi esteri è stato strategico. Speriamo che questo rallentamento recente non sia una congiuntura negativa che comunque non dipende solo da noi ma da fattori internazionali».

Artigiano in Fiera ha dimostrato ancora una volta come la categoria abbia grandi potenzialità.

«Il successo ottenuto è la dimostrazione dell’apprezzamento che riscuotono le nostre imprese. Ora è necessario stimolare il mercato interno, dobbiamo crescere anche qui, non basta l’export».

Ci saranno altre manifestazioni della Confartigianato?

«Speriamo di no, mi auguro che questa sia sufficiente per fare capire le ragioni delle imprese e degli artigiani, soprattutto mi auguro che passi il messaggio che lo sviluppo delle imprese significa lo sviluppo di tutto il Paese».

Si parte alle 11.00
Obiettivo: alzare la voce

L’appuntamento è domani al MiCo, il Milano Convention Centre, alle 11.00 per una manifestazione che si annuncia affollata e calda. La Confartigianato ha scelto Milano per esprimere il disagio che vive in questo momento e, soprattutto, per «far sentire la nostra voce, una voce propositiva, che vuole dire chiaramente ciò che serve per andare avanti a produrre, a creare, a lavorare e a dare lavoro», come afferma la nota della categoria sull’evento. In linea con la tradizionale sobrietà degli artigiani, subito dopo il pranzo i pullman riporteranno i partecipanti ai loro luoghi di lavoro. I temi all’ordine del giorno sono «infrastrutture, reti, connessioni e investimenti per continuare a stare al passo dell’Europa». Ricordando ancora una volta che gli artigiani sono “quelli del sì”.


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