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29. 04. 2024 04:26

Riforma del codice della strada: la doppia intervista a Marco Mazzei e Samuele Piscina

I due consiglieri a confronto sul nuovo codice sulla sicurezza stradale che punta a multe più salate per chi usa i cellulari al volante

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La riforma del codice della strada, dopo il via libera della Camera, andrà in seconda lettura al Senato. «Questione di giorni», assicura il Ministro Salvini che sta spingendo per l’approvazione del testo. Tra le novità principali è in arrivo una stretta su telefonini: fino a mille euro di multa.

Tolleranza zero per chi guida in stato di ebbrezza con sanzione detentiva e pecuniaria in base al tasso alcolemico. Novità anche per le multi-sanzioni degli autovelox nello stesso tratto stradale e in un periodo di tempo di un’ora: si prevede il pagamento di una sola sanzione. Per quanto riguarda i monopattini scatta l’obbligo di targa, casco e assicurazione. Sulla riforma mettiamo a confronto due consiglieri comunali.

Riforma del codice della strada, Marco Mazzei (consigliere di Beppe Sala Sindaco): «Troppe restrizioni per i Comuni che vogliono le zone 30»

Riforma del codice della strada: cosa non la convince?
«Molte cose non mi piacciono. Le più significative riguardano l’impatto sulla vita di una città e l’autonomia dei Comuni rispetto alle decisioni che possono prendere. Verranno introdotte restrizioni ai Comuni, ad esempio per chiedere di istituire una zona-30».

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Cosa invece la convince?
«Personalmente la boccio completamente e ne contesto l’impostazione. Si parte dal presupposto sbagliato, ovvero che l’azione debba essere repressiva per aumentare le pene e non di prevenzione. Il Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale andrebbe ripreso in mano e ampliato».

Parliamo di numeri: nel 2022 a Milano ci sono 7.783 incidenti, 44 decessi e quasi 10mila feriti.
«Sono numeri preoccupanti ma lo sarebbero stati anche se la vittima fosse stata una. Quando uno legge questi numeri può pensare che su una città come Milano siano numeri fisiologici, invece sono insostenibili».

Marco Mazzei
Marco Mazzei

A Milano ci sono state iniziative contro la riforma.
«Siamo riusciti a coinvolgere tante città. C’è stata una mobilitazione che vede in prima fila le associazioni di familiari di vittime di incidenti stradali, molto lontane, ad esempio, dagli ambientalisti o dai ciclisti. Hanno lanciato l’allarme e, secondo noi, la sicurezza viene messa in secondo piano con questa riforma».

I promotori delle iniziative contro la riforma del codice della strada sostengono che non incida sulle criticità più gravi degli incidenti stradali, come ad esempio la velocità.
«La riforma è un mezzo di propaganda. Per come è stata interpretata, Salvini ne ha fatta una questione politica. Abbiamo visto nei confronti di Bologna con la città-30: per lui è diventata una questione personale e quasi una dichiarazione di guerra».

A Milano, in tema di incidenti stradali, su cosa dovrebbe concentrarsi l’Amministrazione?
«Dobbiamo prendere i punti critici della città dove ci sono stati incidenti e partire da quelli con interventi strutturali, come l’allargamento dei marciapiedi o sistemazione degli incroci».

Riforma del codice della strada (Samuele Piscina, consigliere di Lega Salvini Premier): «Il problema non è la velocità, ma l’uso dei telefonini»

Riforma del codice della strada: cosa non la convince?
«Tutti i principi per me sono condivisibili. Dobbiamo garantire maggiore sicurezza per tutti gli utenti della strada, ad esempio anche per i motociclisti, che per tanti anni e ancora oggi nella città di Milano non vengono considerati≥».

Cosa la convince?
«Una riforma che mi convince pienamente. Conosco associazioni di familiari di vittime della strada che sono a favore di questa riforma. Noi puntiamo alla sicurezza sulle strade con un’ottica pragmatica. L’autovelox in sé che serve solo per fare cassa non va bene».

Parliamo di numeri: nel 2022 a Milano ci sono 7.783 incidenti, 44 decessi e quasi dieci mila feriti.
«Sono numeri importanti. Qualsiasi morto o ferito non può essere preso come acqua fresca. Ogni vita umana deve essere tutelata il più possibile e il nuovo codice va in questa direzione».

Samuele Piscina
Samuele Piscina

A Milano ci sono state iniziative contro la riforma.
«Ho visto le associazioni, non erano in tantissimi a Milano. Il ministro Salvini ha ascoltato tante realtà. Poi ci sono interessi sindacali di chi vuole sempre di più, ognuno fa i propri interessi. Spesso sono interessi politicizzati».

I promotori delle iniziative contro la riforma del codice della strada sostengono che non incida sulle criticità più gravi degli incidenti stradali, come ad esempio la velocità.
«I dati ci dicono che la criticità maggiore non è la velocità, dirlo significa non saper affrontare il problema. La criticità maggiore è l’utilizzo del telefonino, quindi le distrazioni alla guida. Un esempio di autovelox messo lì per fare cassa è quello in viale Fulvio Testi, dove i 50 km/h non hanno senso».

A Milano, in tema di incidenti stradali, su cosa dovrebbe concentrarsi l’Amministrazione?
«Milano ha sbagliato la politica legata alla sicurezza stradale. Sia dal punto di vista della conformazione stradale, con tutte le modifiche fatte negli ultimi anni, sia ad esempio sulle piste ciclabili insicure. Tutto questo ha creato maggiore traffico e smog, proprio quello che l’Amministrazione dice di voler limitare».

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