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26. 04. 2024 12:36

Fear of Beauty, cinque fotografe afgane in mostra per Emergency

A Casa Emergency apre la mostra di cinque fotografe afgane. La curatrice Isabella Balena: «Nessuna immagine drammatica, ma una visione più intima»

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Si intitola Fear of Beauty, paura della bellezza, la mostra fotografica di cinque fotografe afgane ospitata da oggi al 20 marzo nella sala polifunzionale di Casa Emergency, in via Santa Croce 19 a Milano. Ideata dalla dottoressa Carla Pessina e realizzata in collaborazione con l’Associazione Donne Fotografe di Bologna, presenta le opere di Mariam Alimi, Roya Heydari, Fatimah Hossaini, Zahara Khodadadi e Najiba Noori, artiste che hanno lasciato l’Afghanistan per poter continuare a inseguire la propria arte.

Le foto mostrano tutta la quotidianità di madri, mogli e giovani donne indipendenti alla ricerca del proprio spazio in un Paese dove questo è spesso limitato da confini, regole e divieti: è un viaggio tra i primi piani femminili di Fatimah Hossaini, una vera e propria sfida al mondo maschilista; la complessità dei gruppi famigliari afgani immortalati da Zahra Khodadadi; i reportage paesaggistici di Mariam Alimi, Roya Heydari e Najiba Noori che indagano la condizione delle donne direttamente nei contesti privati e pubblici, al chiuso e all’aperto nei quali vivono.

L’impatto della guerra sullo status della donna in Afghanistan è stato fortissimo in questi quarant’anni di continuo conflitto nel Paese. E oggi, con il ritorno dei talebani al potere, la situazione per le donne è ancora più incerta. Una vita resa ancora più difficile se oltre a essere donne si è anche artiste: i divieti imposti dal nuovo governo hanno spinto musiciste, disegnatrici, giornaliste e fotografe che temevano per la propria sicurezza e indipendenza a fuggire all’estero.

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Isabella Balena, riminese di nascita e milanese d’adozione, è una fotoreporter che ha lavorato in molte aree di conflitto tra cui Iraq, Somalia, Kenya, ex Jugoslavia, Albania, Messico e sud America, India e l’area medio orientale, Afghanistan compreso. Fa parte dell’Associazione Donne Fotografe e ha seguito l’organizzazione e l’allestimento della mostra.

«Abbiamo voluto fortemente questa mostra – spiega a Mi-Tomorrow – e siamo contente di farla insieme a Emergency, per continuare a porre l’attenzione e ridare voce a questo Paese e questa situazione, nel giorno della festa delle donne».

Fear of beauty, intervista alla curatrice Isabella Balena

Come è nata l’idea di questa mostra?

«Grazie a Carla Pessina, storico medico di Emergency inviato sui fronti di guerra internazionali. Ci ha scritto a settembre dopo aver visitato a Palazzo Reale “Scolpite”, una nostra mostra fotografica sulla statuaria femminile, chiedendoci di pensare ad una mostra sulle fotografe afgane. Carla ci ha detto di aver lavorato in Afghanistan e la questione era di stretta attualità, ma per la nostra Associazione sarebbe stata la prima mostra organizzata con i lavori di fotografe non socie»

fear of beautyCosa vi ha convinto?

«Tra ottobre e dicembre la rete solidale Le Donne per le Donne e 29 fotografe italiane dell’Associazione Donne Fotografe hanno fatto una raccolta fondi a sostegno delle donne afghane, vendendo le foto e donando il ricavato a Emergency, CISDA e Pangea, per dare aiuto alle organizzazioni umanitarie che ancora operano in quel paese. Quindi quando Carla Pessina ci ha proposto l’idea della mostra ci siamo trovate d’accordo e abbiamo cominciato a cercare le fotografe afghane»

Chi sono le fotografe afghane che espongono?

«Sono tutte fra i 30 e i 40 anni circa, alcune erano già uscite dall’Afghanistan dal 2001 in avanti, poi tornate e nuovamente scappate. Fatimah Hossaini, Roya Heydari e Najiba Noori hanno lasciato l’Afghanistan ad agosto, quando i Talebani hanno preso il potere; Mariam Alimi lavora come fotoreporter freelance nelle zone di conflitto afghane, ma vive negli Stati Uniti, mentre Zahra Khodadadi ora abita a Nizza».

Cosa ti ha colpito del loro lavoro?

«Per esempio Fatimah Hossaini che non fa reportage, ma ritratti di bellissime modelle che indossano bellissimi abiti e le ritrae sullo sfondo della loro quotidianità, per esaltare la contrapposizione tra la bellezza e quello che c’è intorno a lei. Questi lavori ci hanno ispirato il titolo della mostra: Fear of Beauty»

Chi ha paura della bellezza?

«I talebani, che nella loro logica perversa cercano di distruggere tutto ciò che mette in risalto la bellezza della loro gente e della loro terra».

Che differenze ci sono tra i questi lavori e quelli di un fotoreporter occidentale?

«Qui non abbiamo foto drammatiche come quelle alle quali il fotogiornalismo occidentale ci ha abituato, tendendo a raccontare le disgrazie con un taglio di denuncia. Anche nei loro scatti troviamo ad esempio donne che allattano in condizioni disagiate, però il loro racconto è solo la descrizione di cos’è la vita in Afghanistan. Una visione diversa rispetto a quella che offriamo noi, che andiamo a calcare la mano. La loro è una visione più intima e privata».

Fear of beauty, le info

Via Santa Croce 19, Milano
Fino al 20 marzo
Dal lunedì al venerdì, dalle 12.00 alle 19.00
Sabato e domenica, dalle 10.00 alle 19.00
Ingresso libero con Green Pass “rafforzato”

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