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26. 04. 2024 13:19

Terremoto a Milano, perchè trema la città?

Nella giornata di ieri una forte scossa ha provocato il panico tra i milanesi. Bisogna realmente aver paura?

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Il terremoto a Milano avvertito nella giornata di ieri ha spaventato – e non poco – i milanesi. Tantissime persone ieri dopo aver sentito le scosse si sono precipitate in strada in preda al panico. Dobbiamo iniziare a considerare il capoluogo meneghino una zona sismica?

Terremoto a Milano, quanto c’è da preoccuparsi?

Il terremoto a Milano ci insegna una grande lezione: non esiste zone realmente antisismiche. «Questo è uno primo, importante fraintendimento – ha dichiarato al Corriere il professor di «Engineering Seismology» del Politecnico, Roberto Paolucci –: in realtà in Italia non esistono zone esenti dal rischio sismico. Certo, ci sono aree  dove i terremoti sono più frequenti, ma l’intera penisola è soggetta a movimenti tettonici».

Il movimento tettonico che ha provocato ieri il terremoto a Milano è dovuto infatti ai movimenti della placca adriatica. Sorge spontaneo allora domandarsi se anche a Milano si potranno vedere in futuro scenari apocalittici come visti purtroppo in altre zone d’Italia.

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terremoto a milano

«No, questo è uno scenario assolutamente improbabile – ha sottolineato Paolucci -. E lo stesso vale per il rischio di crollo di edifici, sebbene molte costruzioni milanesi siano piuttosto anziane e non concepite per resistere alle forti scosse sismiche. Ma proprio questo può essere il problema di una città come Milano».

Storicamente uno dei terremoti più intensi registrato intorno a Milano è stato quello di Lodi nel 1951, che raggiunse una magnitudo 5. Tuttavia, anche all’epoca non si verificarono particolari danni in città.

C’è bisogno di educazione ai terromoti

Le scene di panico viste ieri in seguito al terremoto a Milano ci offrono però un’ulteriore lezione: servirebbe una maggiore educazione sugli eventi sismici. «Quando ci si trova ai piani alti è vero che l’oscillazione si sente molto di più, ma è altrettanto vero che si vi trova in edifici progettati e costruiti anche per far fronte a scosse sismiche – ha concluso il professore -. E lo stesso se si è in metropolitana. Per questo sono convinto che servirebbe un po’ di educazione al terremoto, una buona informazione a partire dalla scuola»

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