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28. 03. 2024 22:26

Comune di Milano: che costo la gestione del covid nel 2021!

Il saldo negativo è enorme, - 174,3 milioni di euro

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Il Comune di Milano è uno di quelli usciti peggio dalla gestione del covid nel 2021, con un saldo negativo enorme di 174,3 milioni di euro. Acquisto di dispositivi per garantire distanziamento sociale e sanificazioni, corse aggiuntive nel servizio di trasporto urbano ed extra-urbano per garantire la riapertura in presenza delle scuole, mancate entrate derivanti dalle esenzioni tributarie per non gravare sulle spalle degli esercenti messi in ginocchio dalle restrizioni adottate per contenere l’emergenza. Il Covid-19 ha completamente stravolto gli equilibri socio-economici del Paese e anche i conti dei comuni non ne sono usciti illesi. Una elaborazione di Centro Studi Enti Locali basati su dati della Ragioneria generale dello Stato, ha messo in evidenza come complessivamente, nel 2021, al netto dei numerosi ristori specifici disposti dal Governo, il Covid sia costato agli enti locali oltre 1 miliardo e mezzo. Una cifra molto ingente ma significativamente inferiore a quello precedente in cui il fabbisogno per compensare spese aggiuntive e mancate entrate legate alla pandemia aveva superato i 2,8 miliardi. 

React-eu, fondi e soldi della comunità europea, foto Unsplash
React-eu, fondi e soldi della comunità europea, foto Unsplash

Comune di Milano, il costo per la gestione del covid nel 2021

Ma quali sono stati gli enti che hanno subito le perdite più ingenti? Ci sono enormi differenze all’interno del Paese e delle regioni stesse. Si va da città come il Comune di Milano, Roma Capitale e Venezia che hanno chiuso il 2021, al netto dei ristori specifici, con un saldo negativo– nell’ordine – di 174,3, 106,5 e 73 milioni e ben 2.226 enti per i quali invece il saldo finale è risultato positivo. Come è possibile? La ragione è da rintracciare in uno degli aspetti meno noti legati alla gestione dell’emergenza da parte degli enti locali. Accanto a importanti spese straordinarie e mancate entrate tributarie, questa ha infatti comportato anche importanti risparmi di spesa legati alla sospensione di alcuni servizi come le mense scolastiche nei periodi di lockdown e quarantene, manutenzioni ordinarie, risparmi sulle utenze, per esempio, degli uffici in cui i dipendenti operavano da remoto e sulle retribuzioni stesse dei lavoratori. Ai dipendenti pubblici che hanno lavorato da remoto, ad esempio, non sono stati riconosciuti straordinari o buoni pasto. Ci sono state quindi tutta una serie di capitoli di spesa significativamente ridimensionati.

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A livello regionale, il saldo complessivo che emerge dalle certificazioni della perdita di gettito legato al Covid, vede la Lombardia in testa sia nel 2020 (-603.513.872 euro) che nel 2021 (-345.415.562). Seguono – per il 2020 – Lazio (-357.906.195), Veneto (-275.040.444), Toscana (-234.181.048), Piemonte (-213.989.717), Campania (-201.622.373), Sicilia (-177.813.851), Emilia Romagna (-173.398.571), Puglia (-115.619.235), Liguria (-107.414.847), Trentino Alto Adige (79.986.252), Calabria (-64.781.919), Abruzzo (-57.028.288), Marche (-49.502.028), Sardegna (-40.394.639), Friuli-Venezia Giulia (-37.956.422), Umbria (-33.925.792), Basilicata (-13.382.362), Valle d’Aosta (-6.053.342) e Molise (-5.867.205).

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