Fabrizio Pregliasco, virologo della Statale: «Ascoltate solo i consigli del Ministero»

Fabrizio Pregliasco, virologo della Statale, racconta preoccupazioni e speranze sul Coronavirus: «Il problema è riuscire a mantenere il livello più basso possibile di diffusione geografica»

fabrizio pregliasco
fabrizio pregliasco

«Bisogna preoccuparsi nel senso di strutturare l’azione per mitigare la diffusione del Coronavirus». Fabrizio Pregliasco, virologo del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università Statale di Milano, avverte: «I casi che registriamo sono la punta dell’iceberg».

 

Fabrizio Pregliasco, l’intervista al virologo della Statale

In che misura ha senso preoccuparsi?
«Il problema è riuscire a mantenere il livello più basso possibile di diffusione geografica. Lo scenario dev’essere la peggiore possibilità».

Non troppo rassicurante…
«La speranza è riuscire a far fronte ad una situazione imponente come l’influenza del 1918, la spagnola, che colpì il 35% della popolazione con molti morti».

Ma quanto è grave il Coronavirus?
«La malattia non è grave, per certi versi è brutto da dirsi ma la gravità è dettata dalla capacità di infettare molti soggetti».

Insomma, non fa paura il singolo…
«Al di là dei decessi, quello che fa più paura è l’effetto sommatoria. Quindi c’è un basso rischio per singolo, ma tantissima capacità di diffusione».

Siamo sulla giusta strada?
«Dobbiamo superare la fase acuta, considerando che ce lo terremo come uno dei vari patogeni che causano polmoniti».

Che cosa può fare il cittadino?
«Usare il buon senso, come il lavaggio delle mani. Al di là delle zone ritenute a rischio, non c’è motivo di cambiare abitudini».

La quarantena obbligatoria è una misura ormai inevitabile?
«E’ necessaria se vogliamo evitare una pandemia».

Anche limitando una città come Milano?
«Non bisogna temere di essere brutali nelle misure da adottare per mitigare la situazione. Ed è bene scoprire quanti più casi possibile. Bisogna agire come nel caso di un incendio, facendo terra bruciata attorno all’area in cui divampa il fuoco».

Fabrizio Pregliasco: «Informatevi solo sui siti istituzionali»

E’ facile confondersi con l’influenza stagionale?
«E’ un rischio. E il tam-tam mediatico non è facile da governare, ma bisogna rimanere lucidi».

Di chi bisogna fidarsi?
«Io consiglio di informarsi esclusivamente sui siti istituzionali come quelli del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Evitiamo strane campagne, pur in epoca di social».

Arriverà un vaccino?
«Certo che arriverà, come arma finale di questa storia, ma ci vorranno ancora un bel po’ di mesi».

I vaccinati per l’influenza sono più riparati di fronte al Coronavirus?
«Non c’entra, magari sono semplicemente più aiutati a non confondere le due patologie».

fabrizio pregliasco
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