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28. 04. 2024 02:47

Medici gettonisti, l’epoca d’oro dei 1.800 euro al giorno è finita ma ora la fuga dalla Lombardia rischia di diventare un caso

E' finita la pacchia in Lombardia per i medici gettonisti

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E’ finita la pacchia in Lombardia per i medici gettonisti, i quali hanno subito uno stop nella giornata di mercoledì 13 dicembre per volontà dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso. Parliamo di dottori che non lavorano direttamente per i vari ospedali ma per delle cooperative contrattualizzate dalle strutture sanitarie pubbliche e che vengono (o meglio, venivano) pagati in proporzione alle singole presenze, arrivando anche a 1.800 euro per un turno di 12 ore.

Medici gettonisti, la situazione

La situazione legata ai medici gettonisti stava diventando insostenibile economicamente e anche se resta il problema del numero di dottori a disposizione la decisione ormai è presa e non si torna indietro, anche se c’è il concreto rischio di una fuga dalla Lombardia. Molti medici infatti per lavorare ancora a gettone si potrebbero spostare nelle regioni vicine o anche lontane, almeno fino a quanto non arriveranno anche lì simili provvedimenti.

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Medici gettonisti, la soluzione

Per evitare la fuga dei medici, si sta pensando di offrire al personale che lavorava a gettone il reintegro nei propri ruoli professionali. Bertolaso ha evidenziato che in Lombardia circa 1.400 posti di lavoro in dirigenza e comparto sono coperti da lavoratori a gettone, per un costo complessivo di circa 100 milioni di euro, di cui 20 milioni sono spese per i servizi alle cooperative. L’arresto di questa attività è previsto da una legge nazionale e le altre regioni dovranno adeguarsi, ma per ora solo la Lombardia ha chiuso i rubinetti.

La sanità con i medici gettonisti

I medici gettonisti hanno permesso al sistema sanitario di andare avanti ma al di là degli aspetti econimici hanno portato anche a problemi relativi a continui spostamenti coi pazienti che si sono spesso ritrovati a ricominciare da capo un iter con un nuovo dottore quando quello con cui si erano ritrovati aveva finito il turno o era stato spostato in un altro ospedale. La situazione al Sud è ancora più critica ma ora molti guarderanno alla Lombardia per capire che cosa succederà e se eventualmente seguire subito l’esempio.

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