Vene varicose, allarme per 4 donne su 10

vene varicose
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«Sono solo un problema estetico», «Vengono causate dai tacchi alti», «Chi le ha deve necessariamente sottoporsi all’intervento chirurgico»: sono solo alcune delle false credenze più diffuse in tema di vene varicose. Invece le varici sono una vera e propria patologia di cui, in forma più o meno grave, soffre il 40 per cento delle donne italiane e il 20-30 per cento della popolazione generale.

L’apparato valvolare, che permette alle vene delle gambe di condurre il sangue verso il cuore, quindi dal basso verso l’alto, smette di funzionare correttamente con conseguenti ristagni e rigonfiamenti, visibili sulla superficie della pelle.

Il problema non è solo estetico. Questa condizione provoca, infatti, infiammazione, dolore, gonfiore, lesioni cutanee che possono diventare ulcere, predisponendo alla comparsa di complicanze gravi e invalidanti, non da ultima la formazione di trombi. Ma quali sono i principali fattori di rischio? Principalmente si tratta di familiarità, professioni che impongono di stare molto tempo in piedi, fermi nella stessa posizione (dai panettieri ai chirurghi), obesità e scarsa attività fisica. È invece un falso mito quello secondo il quale portare scarpe con i tacchi alti provocherebbe le vene varicose.

Non permettendo una corretta contrattura del polpaccio, i tacchi, se portati per diverse ore al giorno, influiscono non tanto sulla comparsa e la progressione delle varici quanto sulla sintomatologia della stasi venosa, arrecando un senso di pesantezza e stanchezza alle gambe. Ma non causando questa patologia. Una corretta prevenzione consiste invece riduzione dei fattori di rischio e nell’adozione di un corretto stile di vita: attività fisica moderata (soprattutto camminare e nuotare), alimentazione sana, controllo del peso.

E’ importante anche ridurre il sale nei cibi, bere almeno un litro e mezzo di acqua naturale ogni giorno, consumare verdura e frutta ricche di antiossidanti e fibre per combattere la stipsi. Infine, ridurre l’alcol, ma anche il fumo e il caffè, che svolgono un’azione vasocostrittrice sulle arterie e quindi non favoriscono la circolazione. Infine, chi sta a lungo seduto dovrebbe alzarsi spesso e muoversi a piedi per attivare la pompa muscolare, aiutando il drenaggio dei liquidi che ristagnano.

Tante tecniche poco invasive
Losa (MultiMedica): Non per tutti vale l’intervento
Le vene varicose sono una vera e propria patologia, che mette a rischio circa il 40 per cento delle donne italiane. Prevenire questo problema è possibile, migliorando dieta e stili di vita. Ma esiste anche la possibilità di rivolgersi a specialisti. «Esistono trattamenti per prevenire le varici e per impedirne un peggioramento ma, quando ormai si sono formate, la chirurgia è la terapia definitiva», spiega Sergio Losa, direttore dell’unità di Chirurgia vascolare dell’Irccs MultiMedica.

«Non tutti i pazienti, però, sono candidabili all’intervento. Occorre distinguere tra quelli che possono trarne vantaggi sostanziali da quelli che invece possono continuare a seguire un percorso più conservativo – prosegue l’esperto -. Solo il 2-5 per cento dei pazienti con patologia varicosa arriva all’operazione. Oggi sono disponibili modalità d’intervento mininvasive. Rispetto alla chirurgia tradizionale, che prevedeva l’asportazione completa della vena grande safena, le nuove metodiche chiudono la vena malata mediante termoablazione con laser o radiofrequenza. Il decorso post-operatorio è più semplice e non richiede i 15 giorni di assenza dal lavoro, necessari invece dopo l’operazione tradizionale».

QUATTRO BUONI CONSIGLI

Alimentazione
Mantenere il proprio peso ideale è indispensabile per gestire le vene varicose, minimizzando il rischio di una degenerazione dei sintomi.

Ginnastica
Praticare esercizio fisico e sport regolare, utilissimo accorgimento per favorire la circolazione sanguigna. Si raccomanda di evitare sport che richiedono scatti o movimenti bruschi.

Dolce dormire
Rialzare il letto nella zona in corrispondenza dei piedi.

Abbigliamento
Indossare calze elastiche o bende a compressione graduata: questo accorgimento costituisce un buon rimedio per contrastare il ristagno di sangue nei capillari.


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