Eugenio in via di gioia con Tsunami

Eugenio in via di gioia: «Sostenibili e pronti a tutto»

Eugenio in via di gioia con l'esercito del surf
Eugenio in via di gioia con l'esercito del surf

Eugenio Cesaro, Emanuele Via, Paolo Di Gioia e Lorenzo Federici, ovvero gli Eugenio in Via Di Gioia.

 

La band made in Torino, ma con solide radici anche in Calabria e in Umbria grazie a Emanuele e Lorenzo, è la variabile impazzita tra gli otto finalisti delle Nuove Proposte del Festival di Sanremo. All’Ariston il gruppo, che ha appena pubblicato l’album antologico Tsunami (Forse vi ricorderete di noi per canzoni come), è arrivata in bicicletta sabato con i propri fan al seguito: «È un modo per ribadire il nostro modo di pensare nel segno della sostenibilità. Nel disco – la cui copertina è realizzata in carta erba riciclabile al 100%, ndr – è contenuta anche Lettera al prossimo a cui abbiamo legato un crowdfunding che, in primavera, ci permetterà di aiutare a ricostruire la Foresta di Paneveggio».

Perché Tsunami per partecipare a Sanremo?
«Volevamo affrontare a modo nostro i temi sociali, con una serie di paradossi. Si tratta anche della prima canzone scritta insieme da me e Lorenzo e riesce a rappresentare bene le nostre origini di busker che fanno folk cantautorale e teatrale con influenze pop e mainstream. A dare rotondità, ci ha aiutato Dardust».

Siete consci di essere tra i favoriti…
«Non vogliamo caricarci di troppe aspettative, di certo daremo il meglio di noi. Tireremo le somme fra un anno perché Sanremo è una fase di passaggio. L’importante è arrivare con la voce a posto».

Avete già assaggiato il palco dell’Ariston per le prove. Come vi è sembrato?
«Il palco non è piccolo come dicono tutti, è il teatro ad esserlo. Per noi è la prima volta con una vera orchestra e siamo felici di come siano andate le prove».

Dopo Sanremo partirete con un mini tour che comprendere l’Alcatraz, il 12 marzo. Vi piace Milano?
«È una città super viva, culturalmente più attrezzata rispetto a Torino. Lo è anche dal punto di vista musicale. I locali sono molti di più: abbiamo suonato alla Santeria e il livello acustico era altissimo. Poi, con la diffusione dell’indie, Milano ne è diventata portavoce. Però a livello artistico anche la nostra Torino fa la sua parte».

E voi siete pronti a fare la vostra parte?
«Siamo qui per questo».

Eugenio in via di gioia con l'esercito del surf
Eugenio in via di gioia con l’esercito del surf