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28. 04. 2024 09:02

Asili nido, scatta l’allarme: manca il personale, le strutture rischiano di chiudere

A settembre si potrebbero avere dalle 100 alle 250 educatrici in meno, ecco la soluzione

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Gli asili nido delle province di Milano, Monza Brianza e Lodi hanno carenza di personale e questo potrebbe portare, se non si prendono decisioni in merito, alla chiusura delle classi. È questo quanto denuncia Assonidi, l’Associazione dei gestori privati dei servizi educativi 0-3 anni, che aderisce a Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. E i dati sono allarmanti: a settembre si potrebbero avere dalle 100 alle 250 educatrici in meno se non si cambiano le modalità formative di accesso. 

Allarme Assonidi, a settembre rischio chiusura delle classi negli asili nido delle province di Milano, Monza e Lodi

Si preannuncia dunque un settembre “nero” per gli asili nido con la chiusura di molte classi: «Lanciamo quest’allarme con cognizione di causa – spiega il direttore di Assonidi, Paolo Uniti – Infatti, dall’entrata in vigore del decreto legislativo (n. 65 del 2017), che ha introdotto l’obbligo della laurea triennale ad indirizzo specifico per esercitare la professione di educatrice d’infanzia, domanda e offerta di lavoro si sono sostanzialmente invertite. Dal settembre 2019 (anno scolastico di entrata in vigore dell’obbligo) non abbiamo più ricevuto offerte di lavoro né curricula di aspiranti educatrici che, fino all’anno precedente, erano invece oltre 200. L’unica cosa che abbiamo ricevuto da quel momento sono soltanto proteste e preoccupazioni di titolari e gestori dei nostri servizi, in grande affanno nell’individuare personale con titoli di studio abilitanti per poter essere inseriti in organico».

Asili nido, foto Unsplash
Asili nido, foto Unsplash

Asili nido a rischio chiusura, il grido d’allarme di Assonidi e i numeri della crisi

Assonidi prefigura il picco dell’emergenza dopo l’estate, con Milano ed area metropolitana, ma anche Lodi, e Monza Brianza che dovranno trovare una soluzione alle oltre 1.000 strutture educative, circa il 50% di quelle complessivamente autorizzate nell’intero territorio regionale. Asili e scuole d’infanzia che mettono a disposizione delle famiglie 32 mila posti per bambini e bambine dai 3 ai 36 mesi: «Stimiamo – afferma Uniti – che entro il prossimo anno educativo potrebbero mancare all’appello dalle 100 alle 250 educatrici. Regione Lombardia, lo scorso anno, ha parzialmente ovviato al problema con un’apposita delibera, ma purtroppo non basta. Occorre una deroga a livello nazionale e la reintroduzione di percorsi formativi abilitanti di durata inferiore, come ad esempio il corso abilitante per puericultrici, realizzato dall’allora Provincia di Milano fino agli inizi degli anni 2000».

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