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27. 04. 2024 05:40

Alfredo Cospito ricoverato in ospedale: quando le manifestazioni di piazza non curano la salute

È giusto manifestare contro chi ha ucciso e cerca di aggirare il carcere duro?

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Nella giornata di sabato 11 febbraio 2023 disordini tra i manifestanti per le vie della città di Milano, ma questo non ha impedito il peggio: Alfredo Cospito ricoverato in ospedale, il suo stato di salute è molto peggiorato. Se da una parte i manifestanti volevano far passare il messaggio che Alfredo Cospito è una vittima del 41-bis, dall’altra permane l’alone sui centri anarchici, che per molti dovrebbero essere dichiarato fuori legge anche solo per quello che si è visto ieri: città messa a ferro e fuoco, con le saracinesche di molti negozianti rovinate, distrutte, cittadini impauriti e nessuno, su questo non ci sono dubbi, che verrà processato o incriminato per tutto questo 

Alfredo Cospito ricoverato in ospedale, le sue condizioni sono gravi

La novità di giornata è che ora Alfredo Cospito ricoverato in ospedale sembra essere una news di poco conto. Come se non interessasse la cosa, come se davanti a tutto e tutti ci sia solo lui, il 41-bis. Per molti da cancellare, per tanti altri addirittura da fomentare e aumentare maggiormente. Sta di fatto che l’anarchico  è stato trasferito dal centro clinico del carcere di Opera al reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo di Milano, in  una delle camere riservate ai detenuti in regime di 41 bis. Cospito ha iniziato lo sciopero della fame il 20 ottobre 2022 dimagrendo di 35 kg alla fine dell’anno. Nella nota con cui il Ministero della Giustizia ha disposto  il trasferimento di Alfredo Cospito si sottolinea che  “la salute di ogni detenuto costituisce priorità assoluta”. 

Alfredo Cospito ricoverato in ospedale, la polizia invoca il reato di terrorismo di piazza

Intanto, per le vie di Milano, si fa la conta dei danni degli scontri di ieri pomeriggio. Sei poliziotti sono rimasti feriti, di cui uno seriamente a una gamba per ustioni dovute a una bomba carta; bar e auto danneggiate e undici soggetti fermati e condotti in Questura. E poi lui, Alfredo Cospito ricoverato in ospedale: «Su indicazione dei sanitari, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha disposto il trasferimento – in via precauzionale – del detenuto Alfredo Cospito dal carcere milanese di Opera all’ospedale San Paolo. Dalle 18.39, Cospito si trova in una delle camere riservate ai detenuti in regime di 41bis. La salute di ogni detenuto costituisce priorità assoluta». 

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Alfredo Cospito ricoverato in ospedale, intanto la politica lo sfrutta per i suoi interessi

Alfredo Cospito ricoverato in ospedale? Intanto la politica lo sfrutta per i suoi interessi, per interrogazioni varie, prese di posizione e, ovviamente, di partito. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha dichiarato: «Da vicepremier porterò in Consiglio dei ministri la richiesta di intervenire duramente contro questi delinquenti, chiudendo covi e bloccando siti». Cioè? Cosa vorrebbe fare Salvini di preciso? Intanto la risposta del sindacato FSP Polizia: «Sei poliziotti del Reparto mobile di Milano rimasti feriti, di cui uno seriamente alla gamba, lanci di bombe carta, schegge, botte, danni gravi a locali e automobili, undici persone fermate. È l’ennesimo bollettino di guerra dopo l’ultima manifestazione anarchica, rigorosamente non autorizzata, che si è conclusa con la consueta follia di cui come sempre fanno le spese cittadini onesti e forze dell’ordine. Ci chiediamo per quanto dovremo restare ostaggio di soggetti senza controllo, senza alcun senso civico, sprezzanti delle leggi e costantemente proiettati alla violenza. Ci chiediamo cosa dovrà accadere perché si prenda la decisione di contrastare con fermezza adeguata fenomeni di proteste subdole e selvagge che, per come sono minuziosamente organizzate, e per quanto sono finalizzate a produrre danni reali, specie al personale in divisa che è il primo e più odiato bersaglio insieme allo Stato che rappresenta, rappresentano una vera e propria forma di terrorismo. ‘Terrorismo di piazza’, come Fsp lo definisce da anni, chiedendo che si delinei un’apposita fattispecie che lo preveda e lo punisca severamente, e soprattutto che ci fornisca strumenti adeguati per intercettare eventi del genere, impedendoli prima della prossima guerriglia».

Scendono in campo anche i finanzieri 

Arriva pronta la risposta anche della USIF, l’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF): «Solo pochi giorni fa avevamo denunciato gli ennesi episodi di violenza nei confronti degli operatori di polizia, che sono chiamati a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica durante le manifestazioni. Ci risiamo. Ieri, 11 febbraio, dei delinquenti (noi continuiamo a chiamarli per nome!) con mazze, caschi, bastoni e striscioni hanno messo a ferro e fuoco la città di Milano, assaltando anche un’agenzia immobiliare e una banca. E poi nuovamente scontri con le forze di polizia. Una vera e propria guerriglia urbana. Ricordiamo che la manifestazione ha visto antagonisti protestare in solidarietà con Alfredo Cospito. E ricordiamo a tutti che quest’ultimo, appartenente alla della Federazione anarchica informale, è stato condannato a 10 anni per aver sparato a Roberto Adinolfi, manager di Ansaldo, e a 20 anni per due bombe fatte esplodere alla caserma dei carabinieri di Fossano. Noi non entriamo nel merito delle polemiche sulla detenzione e sull’applicazione del 41 bis: non intendiamo entrare nelle polemiche politiche. Ma, anche ieri, 6 agenti sono usciti malconci dagli scontri. E vi assicuriamo che ce ne sono molti altri che, pur usciti malconci, non sono ricorsi alle cure mediche. Questa situazione è diventata insopportabile e non più accettabile. Le forze politiche di maggioranza che compongono il nuovo Governo avevano sventolato un cambio di passo rispetto ai Governi precedenti per quanto riguardo la tutela alle Forze di Polizia. Se i risultati elettorali hanno premiato questi programmi significa che la collettività VUOLE UN CAMBIO DI PASSO. Basta lasciare le città in mano a manciate di balordi che, in nome di pseudo violazioni di diritti, li violano senza soluzione di continuità calpestando lo stato di diritto e la pacifica convivenza. E mai possibile che gli appartenenti alle forze di polizia devono continuare a subire l’aggressione fisica e mentale dei delinquenti? Questi rivoltosi hanno ben capito che di sovente i loro atteggiamenti aggressivi e delinquenziali vengono tollerati. La politica (forse) per paura di perdere una manciata di voti in cabina elettorale, evita di intervenire in modo deciso. Noi diciamo che non impedire un evento equivale a cagionarlo!! Abbiate il coraggio di tutelare le persone oneste che rispettano le regole!!! Abbiate la coscienza limpida per emanare norme a tutela degli operatori di polizia e che diano certezza della pena. USIF, al primo punto del proprio documento programmatico ha messo la sicurezza degli operatori del comparto difesa e sicurezza. Noi denunceremo ogni giorno l’assurda situazione in cui oggi è costretto a lavorare un operatore di polizia: violenza da una parte e scarse tutele dall’altra». 

Alfredo Cospito ricoverato in ospedale, ma chi è? 

Alfredo Cospito è nato a Pescara il 14 luglio 1967. Non lo si può di certo considerare uno stinco di santo; o perlomeno, questo non è quello che pensa la magistratura italiana, che nel 2014 l’ha condannato a dieci anni e otto mesi di carcere per aver gambizzato Roberto Adinolfi, dirigente della Ansaldo Nucleare. Ma non solo, visto che poi ha ricevuto anche un ulteriore condanna, questa volta all’ergastolo ostativo, per l’attentato del 2006 contro la scuola allievi carabinieri di Fossano. E ancora il 16 aprile 1991 fu condannato a un anno e nove mesi per diserzione e, nello stesso anno, venne arrestato per aver partecipato all’occupazione dell’ex Aurum a Pescara. 

Alfredo Cospito ricoverato in ospedale, perché ha intrapreso lo sciopero della fame contro il 41 bis e cos’è il 41 bis 

Il 20 ottobre 2022, come detto, Cospito ha iniziato uno sciopero della fame contro le condizioni del regime del 41-bis. Ma che cos’è, di preciso, il 41 bis? Nel dettaglio è una disposizione, inserita nell’ordinamento penitenziario italiano dal 1986, che prevede un particolare regime carcerario, denominato anche «carcere duro». Un sistema di sorveglianza particolare per tutti quei detenuti ritenuti pericolosi a causa dei loro comportamenti all’interno del carcere. Nel 1992, dopo la Strage di Capaci dove venne ucciso il giudice Giovanni Falcone, il testo venne modificato e venne introdotta la possibilità, in presenza di “gravi motivi di ordine e di sicurezza pubblica“, di sospendere le garanzie e gli istituti dell’ordinamento penitenziario, per applicare “le restrizioni necessarie” nei confronti dei detenuti condannati, indagati o imputati per i delitti di associazione per delinquere di stampo mafioso, nonché i delitti commessi per mezzo dell’associazione o per avvantaggiarla. L’obiettivo era chiaro, impedire che queste persone potessero avere qualsiasi contatto con il territorio. 

Cosa succede ai detenuti costretti al regime del 41 bis 

I detenuti costretti al regime del 41 bis si trovano in isolamento nei confronti degli altri detenuti, con camera singola e senza accesso a spazi comuni; l’ora d’aria è limitata a due ore al giorno e avviene anch’essa in isolamento; detenuto costantemente sorvegliato da un reparto speciale del corpo di polizia penitenziaria; limitazione dei colloqui con i familiari per quantità e qualità; e visto di controllo della posta in uscita e in entrata.

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