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09. 05. 2024 10:24

Scuola chiusa per il Ramadan, i parroci di Pioltello si schierano con il preside. E nasce anche una petizione

I tre religiosi hanno definito la decisione della scuola frutto del «buon senso»

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«Come parroci delle parrocchie di Pioltello ci sentiamo di dire che la decisione del Consiglio di istituto è nata da una seria e attenta capacità di leggere il tessuto sociale della nostra città, non accettiamo in alcun modo i toni aspri e violenti con cui in questi giorni si è manifestato il dissenso, trasformando una scelta ponderata in una battaglia politica o ideologica». A dirlo, con una lettera, sono don Andrea, don Giacomo, don Marco, parroci del comune milanese, al centro di polemiche per la decisione del comprensorio scolastico Iqbal Masih di sospendere le lezioni in occasione della fine del Ramadan.

Scuola chiusa per il Ramadan, i parroci difendono la decisione

La delibera, come comunicato dalla scuola perché le lezioni sarebbero state comunque deficitate dalla mancanza di circa metà degli alunni di religione musulmana, è stata dichiarata irregolare dall’ufficio scolastico regionale. «Che cosa avranno pensato di noi adulti i ragazzi che, quando entrano in classe – hanno scritto i parroci – vedono solo compagni di classe con cui crescere e amici con cui giocare senza guardare alla nazionalità o alla religione?».

Scuola, foto Unsplash

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Scuola chiusa per il Ramadan: «Pioltello realtà complessa»

La realtà di Pioltello, prosegue la missiva «è molto complessa e di certo non servono le chiusure e il disprezzo – hanno aggiunto – serve invece la capacità di darsi la mano e lavorare insieme». I tre religiosi hanno definito la decisione della scuola frutto del «buon senso di chi opera ogni giorno in una realtà multietnica con passione – esprimendo – solidarietà al preside e a tutto il Consiglio di istituto dell’istituto».

Scuola chiusa per il Ramadan, decisione da revocare?

La chiusura della scuola, storica decisione votata all’unanimità dal consiglio di istituto, ha scatenato nelle ultime settimane polemiche a non finire. Una scelta per la quale il preside Alessandro Fanfoni ha ricevuto minacce ed è stato coperto di insulti. L’Ufficio scolastico regionale della Lombardia ha riscontrato alcune “irregolarità” nella delibera con cui il Consiglio ha deciso di chiudere la scuola il 10 aprile, giorno della festa di fine Ramadan. Per questo motivo ha chiesto al dirigente scolastico di «valutare la disapplicazione della delibera e la possibilità dell’annullamento».

Scuola chiusa per il Ramadan, arriva anche la petizione

Su Change.org è stata lanciata una petizione a sostegno dell’istituto Iqbal Masih: «La scelta della scuola nasce dall’analisi e dalla valutazione del contesto territoriale, sociale e culturale in cui è inserita, in periferia di Milano, con un’utenza multiculturale e dimostra la capacità dell’Istituto di leggere la complessità e la varietà della situazione ed effettuare percorsi che facilitino processi di reale integrazione e crescita degli studenti. L’istituto è da anni impegnato in molteplici progetti, che hanno portato ad una forte alleanza tra scuola e famiglie e permettono a bambini di nazionalità diverse di crescere insieme, facendo diventare lo scambio di culture un vero elemento di apprendimento».

ministro bianchi, Abbiategrasso

«Difendiamo queste scelte e riteniamo inutili e pretestuose le polemiche create in questi giorni da esponenti del governo, della destra nazionale e locale. Riteniamo altresì gravi le affermazioni di chi chiede vengano istituite classi di alunni di fede islamica, idea contraria ad ogni progetto di integrazione e di scambio tra culture e che punta a creare classi – ghetto, di cui non sentiamo alcun bisogno. Rinnoviamo la nostra piena stima all’intero corpo docente, al personale scolastico ed al dirigente, che ringraziamo per la professionalità con cui operano in queste giornate in cui hanno subito ignobili attacchi».

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