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28. 04. 2024 23:37

I rapimenti dei bambini e i gesti di benevolenza: Milano, non distruggerti così

C'è il rischio di comunicare solo dietro uno schermo, non andando neanche più al parco giochi per paura

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Non bastavano i molteplici problemi già esistenti in questa città, a Milano torna anche l’incubo dei rapimenti dei bambini. In una città grande, cosmopolita, dall’atteggiamento prettamente europeo, è comunque inconcepibile che possano accadere dei fatti come questi ma soprattutto è inconcepibile che continuino a ripetersi, visto che non è la prima volta, nel recente passato, che Milano assiste a rapimenti dei bambini o tentativi tali.

I rapimenti dei bambini avvenuti a Milano

L’ultimo, in ordine cronologico, riguarda un tentato rapimento di una bambina di appena quattro anni avvenuto in pieno giorno in una zona molto centrale della città, il parco Vergani a Pagano. La notizia è stata rilanciata solo di recente, sebbene il tentativo di rapimento sia avvenuto giovedì 22 giugno. A far rabbrividire e la naturalezza con la quale il tentativo stava per andare a buon fine: un normale pomeriggio dopo la scuola, sono circa le 16.30, una babysitter e una bambina che gioca nel parco di fronte alla scuola dell’infanzia Pier Capponi. Sorrisi, abbracci, magari uno sguardo di troppo allo smartphone ed ecco che il rapimento va a buon fine. Non questa volta, visto che il tempestivo intervento proprio della baby-sitter ha scongiurato qualsiasi possibile conseguenza.

Rapimenti dei bambini a Milano, area giochi del Parco Vergani in zona Pagano
Rapimenti dei bambini a Milano, area giochi del Parco Vergani in zona Pagano

Una spirale che deve interrompersi subito, quella dei rapimenti dei bambini

Le forze dell’ordine sono al lavoro per identificare chi ha commesso il tentato rapimento: un uomo, che di soppiatto si è avvicinato alla bambina e a cercato di rapirla allungandole una mano per fare in modo che la stessa la prendesse. Certo, questa volta non ha fatto i conti con la babysitter, ma è chiaro che un episodio del genere può ripetersi in qualsiasi momento in un qualsiasi parco di una qualsiasi città.

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Una persona che ha bisogno di soldi o una persona malata?

La polizia è al lavoro per rintracciare il presunto rapitore; l’identikit parla di un uomo di carnagione scura, probabilmente straniero, sui quarant’anni. Ma oltre l’aspetto estetico, bisognerebbe ragionare sulle motivazioni che stanno dietro a quanto accaduto: l’uomo perché voleva rapire la bambina? Aveva bisogno di soldi o ha invece dei problemi mentali? In entrambi i casi, la soluzione non potrebbe essere quella di provare a recuperarlo?

Forze dell’ordine si mettano immediatamente al lavoro

Su un tema penso non ci siano particolari dubbi: la sicurezza dei bambini è una priorità assoluta. E chi scrive non lo dice soltanto perché è genitore a sua volta, ma lo dice perché mantenere i bambini il più lontano possibile dal brutto che li circonda è un primo passo per provare a far crescere una nuova generazione di persone sane, con buoni principi.

Rapimenti dei bambini a Milano, area giochi del Parco Vergani in zona Pagano
Rapimenti dei bambini a Milano, area giochi del Parco Vergani in zona Pagano

Da Milano a Firenze e Padova, l’allarme lanciato

Di certo quanto accade a Milano non è differente da quanto accade in giro per l’Italia. È di questi giorni il caso della piccola Kata, la bambina scomparsa a Firenze, forse vittima di una vendetta nata in seguito a una violenza sessuale. Oppure della bambina di Padova, contesa tra due genitori che fanno i propri interessi ignorando quelli della stessa piccola. La cosa che fa rabbrividire è che Milano non è nuova a episodi del genere, che purtroppo stanno diventando sempre più frequenti. Come quello di circa un mese fa, quando nella più che centrale piazza Gae Aulenti venne sventato il rapimento di un bambino di soli due anni, tentato da una ragazza di 21, con problemi mentali, che lo aveva afferrato per il braccio cercando di allontanarsi tra la folla di persone. In quel caso, fu il padre del piccolo a reagire prontamente.

Il grido di allarme del genitore

È un trend che sta diventando sempre più pericoloso, una deviazione nella vita sociale di tutti i giorni che rischia seriamente di bloccare i già precari rapporti che esistono in una città dove, a farla da padrone, è soprattutto la paura. La paura dell’altro, del diverso, dello sconosciuto. Che rischia di compromettere anche i gesti di benevolenza, di quei giovani che aiutano magari un’anziana signora a salire con i sacchetti della spesa, a lasciarle il posto sull’autobus, a darle un sorriso anche se sconosciuta. Ecco, con tutta la delicatezza che può risiedere nel cuore di un genitore, che di fronte a questi episodi rabbrividisce al solo pensare che una cosa del genere possa accadere ai suoi, di figli, il grido di allarme è però lanciato: aiutateci a ridare serenità ai genitori e ai bambini, con una maggiore sicurezza nei luoghi di questa bellissima città. Altrimenti c’è davvero il rischio di diventare tutte persone che comunicano solo dietro lo schermo di uno smartphone o di un computer, non andando neanche più al parco giochi per paura di poter incontrare uno sconosciuto.

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