È corsa per provare a salvare l’azienda agricola Straberry, che vive un momento di massima depressione tra incuria e debiti milionari. La situazione è molto grave: gli ultimi stipendi pagati risultano essere ancora quelli di Maggio 2021, con un ritardo che sfiora ormai gli oltre tre mesi; nella sede di Cassina de’ Pecchi, poi, regna lo squallore, tra l’erba alta e i mezzi di lavoro fermi a far ruggine. Un peccato, perché gli Ape car colorati un tempo usati per vendere le fragole nel centro di Milano erano anche piaciuti ai meneghini.
L’inchiesta della Finanza sulle fragole a chilometro zero e lo sfruttamento dei braccianti stranieri
Ora è entrato in gioco l’amministratore giudiziario Vincenzo Paturzo, che dovrà cercare di salvare l’azienda agricola prima del possibile fallimento. A far precipitare la situazione della Straberry, azienda fondata un anno fa dal nobile bocconiano Guglielmo Stagno d’Alcontres, l’inchiesta della Guardia di Finanza sulle fragole a chilometro zero coltivate da braccianti stranieri sfruttati “in un clima di terrore”. Paturzo dovrà cercare ora di fare il possibile per far quadrare i conti: ha ripreso in mano l’azienda dopo il sequestro disposto dal gup Domenico Santoro su richiesta del pm Grazia Colacicco e l’obiettivo ora è provare a vendere le fragole ai grossisti per pagare gli stipendi ai 30 braccianti stagionali rimasti a casa.
La vicenda giudiziaria della Straberry
L’azienda, ormai prossima allo stato di insolvenza, come aveva evidenziato a suo tempo il gup Santoro, si trova ormai ad un bivio: o trovare un imprenditore capace di rimetterla in piedi, ma in questo caso dovrebbe accollarsi ovviamente anche la parte debitoria (di circa un milione di euro) oppure il fallimento.
I braccianti pagati 4,50 euro l’ora
L’azienda del 31enne Guglielmo Stagno d’Alcontres è finita nell’occhio della Finanza anche per la sua pratica di pagare i braccianti, costretti a lavorare anche 12 ore di seguito, solo 4,50 euro l’ora. Poi, in seguito a un accordo con Cgil, Cisl e Uil, la regolarizzazione e una paga media da 7,50 euro l’ora, il minimo contrattuale. Ma il destino di queste persone, ovviamente, sarà legato a doppio filo all’azienda.