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01. 05. 2024 23:52

Gianni Brera, 30 anni fa moriva il miglior giornalista sportivo italiano di sempre

Il 19 dicembre 1992 moriva la migliore penna del nostro Paese

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Il mondo del giornalismo sportivo italiano (e non solo) ricorda oggi la figura di Gianni Brera, venuto a mancare esattamente 30 anni fa, il 19 dicembre 1992. Per i più giovani che magari non sanno di chi stiamo parlando, si tratta appunto della migliore penna che abbia mai scritto sui giornali del nostro Paese, principalmente di calcio ma non solo. Chissà che cosa avrebbe detto della finale dei Mondiali disputata ieri tra Argentina e Francia e chissà che soprannome si sarebbe inventato per Lionel Messi…

Gianni Brera, la storia

Gianni Brera, all’anagrafe Giovanni Luigi Brera, nacque a San Zenone al Po, in provincia di Pavia, l’8 settembre 1919. Iniziò la sua carriera di giornalista sportivo ad appena 17 anni con il Guerin Sportivo. Dopo la guerra, passò alla Gazzetta dello Sport dove oltre al calcio seguì anche grandi eventi di ciclismo e atletica (non a caso l’Arena porta da qualche anno il suo nome). In carriera firmò articoli anche per il Giornale e La Repubblica.

Gianni Brera
Gianni Brera

Gianni Brera, stile

Gianni Brera, grazie al suo stile ineguagliabile, cambiò la storia del giornalismo italiano, creando anche neologismi come contropiede, centrocampista, goleador e tante altre parole che ormai sono diventate di uso comune. Senza dimenticare Eupalla, dea, anch’essa di sua invenzione, protettrice del calcio e del bel gioco ma anche i soprannomi dati a grandi campioni, come Abatino per Gianni Rivera, Rombo di Tuono per Gigi Riva e Cavaliere per Silvio Berlusconi.

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Gianni Brera tifoso

Brera si definiva un tifoso del Genoa, per cui (tanto per cambiare) coniò il termine “Vecchio Balordo” che è ancora oggi annoverato fra gli appellativi con i quali i tifosi del Genoa chiamano affettuosamente la loro squadra. «Quando il Genoa già praticava il football gli altri si accorgevano di avere i piedi solo quando gli dolevano», scrisse. Secondo diversi colleghi di Brera, fra cui Gianni Mura, in realtà il giornalista sanzenonese era un sostenitore dell’Inter (per la quale coniò l’appellativo “Beneamata”) ma lo tenne nascosto per evitare problemi coi milanisti.

Gianni Brera oggi

A 30 anni dalla sua morte, il ricordo di Gianni Brera è ancora vivo. Alla sua memoria, dal 2001 si assegna il premio “Sportivo dell’Anno”. Nel 2002 l’Arena Civica di Milano fu reintitolata a suo nome. L’allora sindaco della città Gabriele Albertini disse: «Arena Civica era una definizione troppo formale, finalmente questo luogo ha un nome che sa di grande umanità e dedizione allo sport». Nel 2016 Rai Storia ha dedicato alla sua figura un documentario “Il libero della Bassa”, scritto da Daniele Ongaro e diretto da Graziano Conversano.

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