Con Fiorella Bonfanti si vola in America

«Cinque vincitori del torneo di tennis a Giussano potranno vivere una settimana al JTCC College Park di Washington», svela Fiorella Bonfanti di FB Camp Usa

Fiorella Bonfanti
Fiorella Bonfanti

Quello di Fiorella Bonfanti è un torneo per trovare l’America. La terra dei sogni, di grandi tennisti, che sui campi del JTCC College Park di Washington si sono formati professionalmente e umanamente.

 

Sono le stesse strutture che accoglieranno i giovanissimi vincitori del torneo organizzato a Giussano in collaborazione con l’agenzia FB Camp Usa, 370 partecipanti divisi in tre categorie (Under 12, 14 e 16) tra maschile e femminile.

Emma Calvo, Andrea Chiavuzzo, Matteo De Sanctis, Tommaso Vola e Liriza Selishta (unica a vincere in due categorie differenti) hanno ricevuto in dono la possibilità di trascorrere una settimana negli Stati Uniti per affinare il proprio tennis e ancor più la lingua inglese. Organizzatrice dell’iniziativa è Fiorella Bonfanti, che da sei anni offre questa opportunità ai giovani in giro per l’Italia.

Bonfanti, cosa prevede il progetto?
«Attraverso questo torneo, premiamo i migliori giocatori interessati a vivere l’esperienza. I ragazzi, se vogliono, possono avere ospitalità presso le famiglie americane che si trovano nelle vicinanze, altrimenti possono organizzarsi in altri modo».

In quali altre città è presente l’iniziativa?
«Giussano è la prima tappa di un percorso che toccherà Arezzo, Lecce, Roma, Savona e stiamo attendendo risposte da altre regioni. Per ognuno di questi appuntamenti viene data la possibilità di vincere questo viaggio».

Che disponibilità avete riscontrato presso le famiglie dei ragazzi?
«In alcuni casi le famiglie ci mettono un po’ a “digerire” un viaggio così importante, ma chi vive l’esperienza si rende conto che è bellissima. Al sole della Florida, in una struttura con nove discipline sportive. Alcuni sono tornati anche l’estate successiva».

Aspetti extra sportivi del viaggio?
«C’è la possibilità di conoscere ragazzi che arrivano da ogni parte del mondo, perché nello stesso centro e in quelli limitrofi ci sono sempre tornei. Io consiglio sempre di fare questa esperienza per migliorare l’inglese. Campioni si spera sempre ne vengano fuori, ma ci sono aspetti che vanno al di là».

E dal punto di vista tecnico?
«I ragazzi vedono soprattutto cosa c’è fuori dal proprio ambiente. Alcuni sono bravissimi nella loro macro-area e poi incontrano alcune difficoltà. Ma le risposte che riceviamo dimostrano che recepiscono lo scopo dell’iniziativa. Un ragazzo mi ha detto: “Ho perso, ma sono contento perché ho giocato il mio miglior tennis”. Vuol dire che ha capito».

Info: fiorellabonfantisports.it