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08. 05. 2024 00:05

Due milanesi ai Mondiali di flipper: «Facciamo rimbalzare Milano nel mondo»

Giorgio De Stefani, presidente del Milano Pinball Club: «Ci autofinanziamo per andare a giocare»

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Due milanesi per la prima volta al World Pinball Championship, i Mondiali di flipper. La notizia è stata rilanciata con orgoglio da Giorgio De Stefani, presidente e co-fondatore del Milano Pinball Club, su Facebook. Sarà proprio lui, assieme a Roberto Pedroni, a rappresentare Milano e l’Italia.

Mondiali di flipper, per la prima volta due milanesi: parla Giorgio De Stefani

Giorgio, è un motivo di orgoglio.
«La notizia è che due nostri giocatori partecipano ai Mondiali di flipper. Roberto è alla sesta volta ed è stato numero 20 del mondo. Ha anche chance di andare avanti. Per me è la prima ed è anche la prima con due milanesi alla rassegna. Di italiani ce ne sono stati, anche campioni del mondo. Ma per Milano è una primizia, avere due rappresentanti su ottanta provenienti da tutto il mondo».

Quando si disputeranno?
«I primi di giugno in Germania, vicino a Francoforte. In una struttura abilitata per questo tipo di manifestazioni. La differenza tra Italia e resto del mondo è che da noi le realtà sono molto piccole. Abbiamo una trentina di soci e ci alleniamo in uno spazio condiviso all’interno della Casa dei Giochi, famosa a Milano perché raggruppa tutta una serie di realtà legate principalmente al gioco da tavolo. Noi siamo quasi un’anomalia e possiamo sfruttare lo spazio solo una volta a settimana».

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Come vi finanziate?
«Da soli, giriamo sempre a nostre spese. Se ci fosse uno sponsor viaggeremmo con più facilità e parteciperemmo più spesso agli eventi che portano a partecipare ai Mondiali. Dopo il Covid, un po’ alla volta, i tornei sono ripresi e nel 2022 ne abbiamo fatti una quindicina in Italia e all’estero. Io e Roberto, che è stato uno dei co-fondatori del club dieci anni fa, abbiamo partecipato a circa 200 tornei in giro per l’Europa».

Il posto più lontano?
«Roberto è stato anche negli Stati Uniti, perché i Mondiali si fanno un anno lì e l’altro in Europa. Questa volta, nel 2023, tocca al Vecchio Continente, dove siamo stati dappertutto. Io sono stato vice-campione europeo nella categoria dei flipper più vecchi, in Finlandia, nel 2018. I Paesi dove si gira più spesso sono Svizzera, Germania, Spagna».

L’Italia non ancora.
«Organizziamo tornei, ma sempre piccoli. Con poca possibilità di partecipazione perché non abbiamo grandi strutture. Mancano anche i flipper stessi. Le strutture europee hanno 80-100 flipper, ai nostri tornei ce ne sono 15-20 al massimo, con una trentina di giocatori. Lì magari ne trovi 120. Ovviamente questo porta più competitività e più valore ai tornei, punteggi più alti per qualificarsi».

I Mondiali di flipper in Italia ci sono mai stati?
«Nel 2018, presso un noleggiatore di flipper ad Assago. Una realtà che non esiste più perché i flipper sono quasi scomparsi dai bar. In Italia non andiamo oltre una cinquantina di ‘agonisti’. Anche il nostro club è nato per pura passione, mettendo assieme 8 flipper acquistati dal mercato dell’usato. Prendere quelli nuovi vuol dire spendere dai 7mila dollari in su. Anche questo ci può penalizzare perché le nuove macchine le troviamo solo nei tornei all’estero. Ma al Mondiale ci siamo arrivati lo stesso».

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